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Siena

Trigano, Fiom Cgil Siena vince in Appello: "Illegittimo l'accordo sindacale Fim Cisl". La replica: "Comunicazione strumentale"

La Corte d'Appello dà ragione alla Cgil, scontro tra sigle sindacali. Uil fa da paciere

Claudio Coli

23 Giugno 2025, 19:06

Daniela Miniero, Fiom Cgil

Daniela Miniero, Fiom Cgil

La Corte d’Appello ha confermato l’illegittimità dell’accordo di prossimità firmato nel 2019 dalla Fim Cisl alla Trigano Spa, accogliendo la tesi della Fiom Cgil di Siena. La sentenza rappresenta un importante precedente giuridico nel panorama sindacale italiano, riaffermando i limiti normativi entro cui possono essere derogate le regole sul lavoro a termine.

Secondo la Corte, l’accordo firmato nel 2019 viola la normativa vigente in materia di flessibilità e precarizzazione del lavoro, andando oltre i limiti consentiti dalla legge e ledendo anche i principi europei di tutela dei lavoratori. In particolare, sono stati evidenziati tre punti critici, ovvero la durata eccessiva, superiore a quanto stabilito dalla legge, l'eliminazione delle causali obbligatorie per i contratti a termine, peggiorando le condizioni di tutela per i lavoratori e il meccanismo di rinnovo dei contratti, giudicato eccessivo e fonte di precarizzazione inaccettabile.

La sentenza fa esplicito riferimento all’articolo 8 del Decreto Legge 138/2011, convertito in Legge 148/2011, che regola gli accordi di prossimità e ne definisce i limiti, nonché alla disciplina europea contro pratiche contrattuali abusive.

"La Fiom di Siena - afferma il sindacato -  ha ottenuto ragione per la seconda volta, grazie alla causa intentata da un lavoratore proprio iscritto, confermando la sua posizione netta di tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori. La sentenza rappresenta un importante precedente per la tutela dei diritti dei lavoratori e per la corretta applicazione della normativa sul lavoro. Cosi come sancito dall'articolo 8 del Decreto Legge 138/2011, convertito in Legge 148/2011".

La Fiom di Siena si dichiara "soddisfatta per l'esito della sentenza e continua a lavorare per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e la corretta applicazione della normativa sul lavoro".

“Prendiamo atto della sentenza e ne rispettiamo la legittimità - replica Fim Cisl - tuttavia, rileviamo come la comunicazione che l’ha seguita appaia strumentale, priva di reale analisi nel merito e orientata più a dinamiche politiche che a una riflessione seria sulle condizioni concrete del lavoro in azienda. Oggi, in azienda, con accordo fatto nel 2023 quindi nullo ha a che fare con il 2019, i contratti prevedono una durata massima di 24 mesi, come stabilito a livello nazionale. Non è previsto staff leasing né alcun ricorso alla somministrazione, cosa che la legge prevede di poter utilizzare e viene riconosciuta e mantenuta l’anzianità di servizio. Peccato chi parla di precarizzazione probabilmente non conosce il contesto reale e soprattutto il mondo come gira e quello che c’è fuori".

Giuseppe Cesarano, Fim Cisl

"Attualmente solo nel Gruppo Trigano siamo riusciti a fare ciò da altre parti si assume con lo staff leasing e somministrazione! Questo non è un modello da contestare: è un accordo da capire, rispettare e perché no anche copiare, perché ha saputo coniugare esigenze produttive e tutele per le persone”.

A fare da paciere è Massimo Martini, Uil Siena: "Rispetto al momento di duro confronto che si sta' consumando tra la Segreteria della Fiom e la Segreteria della Fim, Provinciali, ognuno rivendicando con legittimità le proprie posizioni, la Fiom rivendica un pronunciamento che comunque rende gli Accordi, siglati nel passato alla Trigano, Azienda della Val D' elsa,
Accordi non coerenti e discutibili sulle forme di assunzione definite" afferma.

"La Fim che sostiene, che comunque il percorso a suo tempo definito ha prodotto delle stabilizzazioni di un numero importante di lavoratori. Come Uilm Siena, vorrei ricordare che è con gli stessi Autorevoli soggetti con i quali stiamo gestendo la Vertenza Beko, che oggi su posizioni opposte si scontrano per garantire nuova occupazione, siamo a condividere un percorso che ci vede unitariamente schierati a salvare, nel vero senso della parola, 299 famiglie dalla perdita di occupazione reale, laviratori che per decine di anni di lavoro si sono dedicati a produrre per le Aziende di elettrodomestici che si sono succedute, ultima BEKO per garantire efficienza e produzioni importanti, sia numericamente che qualitativamente. Chiedo ai miei colleghi Segretari di aprire un confronto per chiarirsi sulle posizioni e ritrovare una unità di intenti che è sicuramente utile a tutelare le lavoratrici e i lavoratori che egli stessi rappresentano" è l'appello.

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