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Salute

Covid, arriva in Italia la variante Nimbus: cosa sappiamo e che sintomi dà. Una nuova ondata di contagi estivi?

Segnalato un primo caso, gli esperti concordano che Nimbus potrebbe causare una piccola ondata di contagi, simile a quelle già osservate con altre sottovarianti Omicron: occhio ai forti mal di gola

Caterina Iannaci

26 Giugno 2025, 18:14

Arriva la variante Covid Nimbus

Covid, nuova ondata con la variante Nimbus?

Una nuova variante del Covid colpisce l'Italia? Ecco "Nimbus", nuova mutazione del virus Sars-CoV-2 appartenente alla famiglia Omicron, è stato individuato all’ospedale policlinico San Martino di Genova in un paziente fragile di 69 anni affetto da una malattia oncoematologica. Questa scoperta, attesa dagli esperti, conferma la diffusione globale di Nimbus, che da gennaio 2025 ha raggiunto una prevalenza mondiale intorno al 12% e in alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, ha superato il 50% degli isolamenti virali.

Ma cosa rende Nimbus così interessante e, allo stesso tempo, sotto stretto monitoraggio? Innanzitutto, la variante mostra una buona trasmissibilità, anche se non superiore rispetto alle altre subvarianti Omicron già circolanti. Secondo l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, Nimbus non presenta caratteristiche di virulenza o contagiosità particolarmente diverse, e non si è ancora differenziata geneticamente a sufficienza per costituire un cluster distinto. Per questo motivo, l’Organizzazione mondiale della sanità l’ha classificata come Variant under Monitoring (VuM) dal 23 maggio 2025.

Tuttavia, la situazione non è da sottovalutare. L’infettivologo Matteo Bassetti ha segnalato un caso recente di polmonite devastante causata da una variante correlata, LP.8.1, che ha portato al decesso di una paziente di 66 anni, apparentemente in buona salute e vaccinata con sei dosi. Questo episodio evidenzia la capacità di alcune sottovarianti di eludere l’immunità sia naturale che da vaccino, sottolineando la necessità di aggiornare le formulazioni vaccinali per contrastare efficacemente le nuove mutazioni.

Il virologo Fabrizio Pregliasco invita a mantenere alta la sorveglianza internazionale, ricordando che il Covid continuerà a circolare con un andamento ciclico e che la scarsa adesione alle vaccinazioni, alimentata da campagne diffamatorie, rappresenta un rischio concreto per le persone fragili. L’Organizzazione mondiale della sanità ha infatti segnalato un aumento globale dell’attività di Sars-CoV-2 a partire da febbraio 2025, con un tasso di positività ai test che ha raggiunto l’11%, livelli non visti da luglio 2024.

Gli esperti concordano che Nimbus potrebbe causare una piccola ondata di contagi, simile a quelle già osservate con altre sottovarianti Omicron, senza però modificare significativamente la gravità dei sintomi o l’impatto sulle strutture sanitarie. Rimane dunque fondamentale il monitoraggio continuo e l’adeguamento delle strategie di prevenzione, soprattutto in vista dei prossimi mesi, tradizionalmente più critici per la diffusione del virus.

In sintesi, la variante Nimbus è una nuova protagonista nel panorama Covid mondiale e italiano, con caratteristiche di trasmissibilità simili alle sue “cugine” Omicron, ma con alcune insidie che richiedono attenzione e aggiornamenti vaccinali. La scienza continua a vigilare, mentre la popolazione è chiamata a non abbassare la guardia, soprattutto nella protezione dei soggetti più vulnerabili.

I sintomi

Il sintomo più peculiare e distintivo di Nimbus è una irritazione della gola particolarmente intensa, tanto da essere soprannominata “gola di lama” o “garganta de cuchilla”: molti pazienti riferiscono un dolore alla gola così acuto da sembrare come se si stesse “tagliando” con una lama durante la deglutizione. Oltre a questo, i sintomi più comuni includono tossa leggera, raffreddore, febbre bassa, dolori muscolari, senso di affaticamento generale e brividi. Non mancano anche disturbi come perdita del gusto e dell’olfatto, nausea e diarrea, benché in forma generalmente più lieve rispetto alle prime ondate pandemiche.

Dal punto di vista clinico, la variante Nimbus tende a causare una sintomatologia prevalentemente lieve, simile a quella di un’influenza o di un raffreddore, senza però escludere la possibilità di complicanze nei soggetti fragili o non vaccinati. La difficoltà respiratoria e i sintomi più severi sono rari ma non impossibili, soprattutto in persone con condizioni di salute preesistenti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato Nimbus come variante sotto monitoraggio (Variant under Monitoring), sottolineando che attualmente non ci sono evidenze di una maggiore gravità clinica rispetto ad altre varianti circolanti. Tuttavia, la sua maggiore trasmissibilità fa sì che il numero totale di casi possa aumentare, con un impatto potenziale sulle strutture sanitarie, soprattutto durante i mesi più freddi o in popolazioni meno protette.

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