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Processo Prisma, i dirigenti Juventus chiedono il patteggiamento: i motivi dietro la scelta. Il futuro degli ex vertici, Andrea Agnelli pensa al ritorno in bianconero?

A settembre potrebbe chiudersi l'annosa vicenda giudiziaria: l'ex presidente della Juventus potrebbe lavorare a un clamoroso rientro in società

Caterina Iannaci

27 Giugno 2025, 19:32

ex dirigenza Juve

Processo prisma, svolta per l'ex dirigenza Juve

Dopo due anni di inchieste, polemiche e sanzioni sportive, il cosiddetto “Processo Prisma” sembra avvicinarsi a una svolta decisiva. Gli ex vertici della Juventus, tra cui spiccano i nomi di Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici, hanno formalmente chiesto il patteggiamento, proponendo pene sospese e risarcimenti per chiudere una vicenda giudiziaria che ha scosso il calcio italiano e non solo.

La richiesta di patteggiamento

Nella mattinata di oggi, durante l’udienza preliminare davanti al GUP di Roma Anna Maria Gavoni, i legali degli ex dirigenti hanno presentato la richiesta di patteggiamento. Le pene proposte sono comprese tra 11 mesi e 1 anno e 9 mesi, tutte sospese, con la disponibilità a risarcire Consob e le quasi 200 parti civili ammesse al processo.

Nel dettaglio, per Andrea Agnelli è stata chiesta una condanna a 1 anno e 8 mesi, per Pavel Nedved 1 anno e 2 mesi, per Fabio Paratici e Cesare Gabasio 1 anno e 6 mesi, mentre per il CFO Stefano Cerrato 1 anno. I pubblici ministeri hanno concordato con le richieste, mentre per Arrivabene è stato chiesto il proscioglimento. La decisione finale del GUP è attesa per il 22 settembre 2025 e potrebbe segnare la parola fine a una vicenda giudiziaria che ha tenuto banco per oltre due anni.

Paratici, Nedved e Agnelli ai tempi della Juventus

I motivi dietro l'istanza di patteggiamento

Probabilmente dietro la scelta difensiva di chiedere il patteggiamento c'è la volontà dei dirigenti di chiudere una volta per tutte l'annosa vicenda: affrontare il processo avrebbe comportato rischi maggiori in caso di esito negativo, e c'è da considerare anche i lunghi tempi dell'istruttoria dibattimentale che avrebbero creato ulteriore eco mediatica e cattiva pubblicità per i soggetti coinvolti, che possono così voltare pagina e ripartire a livello professionale. 

Il futuro dei dirigenti

Per Pavel Nedved si sono già aperte le porte della federazione calcio della Repubblica Ceca come direttore tecnico, resta da decifrare invece il futuro di Andrea Agnelli: si vocifera sempre di un suo ritorno come presidente della Juventus o addirittura come azionista di riferimento, tanto che si sono succedute indiscrezioni di un'ipotetica operazione di acquisto del club supportata da fondi arabi. L'ex presidente Juve ha sempre poi continuato a lavorare dietro le quinte al progetto Superlega che però da un po' di tempo appare ormai in standby, se non messo nel cassetto. Paratici infine attende di trovare un nuovo club: la squalifica sportiva scadrà a luglio e già ci sono stati contatti col Milan, che però alla fine ha scelto Igli Tare.

Nedved lavorerà nella federazione calcio ceca, per Agnelli futuro da decifrare

Le origini dell'inchiesta

L’inchiesta Prisma nasce dall’analisi dei bilanci della Juventus tra il 2019 e il 2021, anni in cui la società, secondo le accuse della Procura, avrebbe manipolato i conti con plusvalenze fittizie e manovre stipendi per alleggerire le perdite e aggirare la necessità di ulteriori capitali. Le accuse contestate a vario titolo sono di aggiotaggio, false comunicazioni sociali, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e ostacolo alla vigilanza.

Nel luglio 2023 la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Agnelli, Nedved, Paratici e altri dirigenti, mentre per Maurizio Arrivabene, ex amministratore delegato, è stato chiesto il non luogo a procedere.

La tempesta sportiva

Parallelamente alla giustizia ordinaria, la Juventus ha affrontato una vera e propria bufera sportiva. Nel gennaio 2023 la FIGC ha inflitto una penalizzazione di 15 punti in classifica al club bianconero, una sanzione che ha avuto ripercussioni immediate sul campionato e ha escluso la squadra dalla Champions League, con un terremoto interno che ha portato all’uscita di scena di Agnelli e dei suoi fedelissimi.

Agnelli è stato presidente della Juventus dal 2010 al 2023

La Corte federale di appello ha poi ridotto la penalizzazione a 10 punti, mentre alcuni dirigenti sono stati inibiti per mesi o anni. La vicenda ha coinvolto anche il Club Financial Control Body (CFCB) della UEFA, che ha aperto indagini parallele.

Che succede ora?

Se il GUP accoglierà le richieste di patteggiamento, accordata col pubblico ministero, si eviterà un lungo processo ordinario, con le pene sospese che permetteranno agli imputati di chiudere la vicenda senza condanne definitive. In caso contrario, si aprirà un dibattimento che potrebbe allungare i tempi e riaccendere i riflettori su una delle inchieste più delicate e complesse del calcio moderno.

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