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La storia

Come funziona veramente la sanità negli Usa? Le domande inaspettate del medico durante la visita e un'attenzione particolare su certi temi. L'esperienza di un italiano a New York

Il noto imprenditore e YouTuber Pietro Armenti racconta la sua esperienza con dettagli e informazioni molto interessanti

Caterina Iannaci

02 Luglio 2025, 13:26

Sanità Usa

Sanità negli Usa: come funziona?

Pietro Armenti, noto youtuber e imprenditore italiano che vive a New York da 14 anni, condivide la sua esperienza diretta con il sistema sanitario statunitense, offrendo uno sguardo personale e vivace su un tema spesso oggetto di critiche.

"Ieri sono andato dal medico a Manhattan, quello coperto dall'assicurazione. Devo andare ogni anno a fare un check up, perché è interesse della mia assicurazione che io sia sano, così loro non devono pagare troppo se mi ammalo", racconta Armenti. La visita inizia con domande inaspettate: "Le prime domande che mi fa, appena mi siedo, non riguardano la mia salute fisica, ma la mia salute mentale. Mi chiede se mi sento triste, se ho perso interesse nel fare le cose, se ho stati d'animo negativi. La salute mentale è un argomento molto sentito negli Stati Uniti, e quindi non mi sorprende che sia preso seriamente".

Pietro Armenti, vive da anni a New York

Non manca poi un’attenzione particolare a temi delicati: "Mi chiede anche se sono vittima di violenza domestica, una domanda che come potete capire può salvare soprattutto le donne da relazioni difficili. Anche quando andate in bagno, c'è un cartello che riguarda la violenza domestica. Anche questo è un argomento serissimo, e tocca al medico di base essere il primo presidio contro questo tipo di problemi".

Dopo questa fase, si passa agli esami di routine: analisi del sangue, urine, elettrocardiogramma, pressione e visita generale. "Questa volta, visto che ho compiuto 45 anni, mi ha prescritto la colonscopia perché bisogna farla, in America, almeno una volta ogni dieci anni. Dice che può salvarmi la vita". Il sistema di pagamento, spiega, è semplice e vantaggioso: "Pago qualcosina, ma molto poco, perché l'assicurazione paga quasi tutto (il sistema si chiama Copay), sempre in funzione del loro interesse (ma anche il mio) che io sia sano".

Armenti sottolinea poi l’efficienza e la comodità del sistema: "Ho una app con cui posso chattare col mio medico in ogni momento, qualsiasi dubbio o problema io abbia, e lui risponde. Magari non subito, ma entro 24 ore". E aggiunge un’importante precisazione: "Ovviamente l'assicurazione è a pagamento, ma se avessi pochi soldi, avrei accesso alla stessa assicurazione, però a prezzi molto inferiori".

Nonostante le critiche spesso rivolte alla sanità americana, Armenti racconta la sua esperienza positiva, soprattutto a New York: "Spesso sento parlare male della sanità americana, ma in realtà dipende da Stato a Stato, a New York ho accesso alle migliori cure possibili, in ospedali che sono invidiati in tutto il mondo, senza alcuna attesa e alcun problema. New York paga benissimo i suoi medici, e per questo attrae le eccellenze di tutto il mondo".

Conclude con un bilancio personale: "È tutto molto semplice. Ovviamente, e per fortuna, non ho avuto esperienze di salute molto gravi, quindi non posso andare in profondità su questo argomento, ma la mia sensazione è che le cose, almeno nel mio caso, funzionino".

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