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Il caso

Detenuto aggredisce gli agenti e li minaccia con un pezzo di vetro: ancora caos nel carcere, cosa è successo

Rimane alta la tensione, i sindacati della Polizia Penitenziaria tuonano: “Situazione sempre più insostenibile”

Caterina Iannaci

03 Luglio 2025, 11:29

carcere

Aumenta la tensione in carcere

Non si arresta la tensione all’interno della Casa Circondariale di Sollicciano, dove si è verificato l’ennesimo grave episodio di violenza ai danni del personale di Polizia Penitenziaria. A denunciarlo è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), che lancia l’allarme sulle condizioni di lavoro sempre più critiche degli agenti.

“Nel pomeriggio – spiega Francesco Oliviero, segretario SAPPE per la Toscana – un detenuto extracomunitario, per futili motivi, si è rifiutato di rientrare nella propria cella dopo l’ora d’aria trascorsa nel cortile passeggi. Nonostante l’iniziale resistenza, grazie al paziente e professionale dialogo degli agenti di sezione, il ristretto si è convinto a rientrare nei locali detentivi. Tuttavia, durante il tragitto verso la cella, in un improvviso scatto d’ira e senza alcuna provocazione, il detenuto ha iniziato a infrangere alcune finestre del corridoio, danneggiando strutture dell’Istituto. Solo grazie al tempestivo e risoluto intervento di due agenti si è riusciti ad arginare il comportamento violento e a condurre il soggetto nella propria cella”.

Ma la situazione è rapidamente degenerata. “Purtroppo, una volta giunto all’interno, l’aggressività del detenuto è nuovamente esplosa: ha colpito con un pugno alla tempia uno degli agenti e ha tentato di aggredire entrambi con un frammento di vetro, minacciandoli di morte. Anche in questa fase, l’intervento professionale e il sangue freddo dei poliziotti penitenziari hanno evitato conseguenze ben più gravi”.

Oliviero sottolinea come “questo ennesimo episodio dimostra quanto sia sempre più difficile prestare servizio all’interno di istituti penitenziari come quello di Sollicciano, dove si registrano con preoccupante frequenza episodi di violenza e intolleranza da parte di una popolazione detenuta sempre meno inclinata al rispetto delle regole e dell’autorità”. Il segretario SAPPE chiede “maggiore attenzione da parte delle istituzioni, interventi strutturali e un potenziamento degli organici, affinché la sicurezza del personale e la funzionalità del sistema penitenziario possano essere realmente garantite”.

Oliviero si augura inoltre che agli agenti intervenuti venga riconosciuta una lode ministeriale: “Il coraggio e la professionalità dimostrati ancora una volta dagli agenti coinvolti meritano il massimo riconoscimento e il sostegno concreto delle autorità competenti”.

Sulla vicenda interviene anche il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, che definisce la condotta del detenuto “irresponsabile e gravissima: spero che per il suo atto di violenza e follia venga punito severamente. Al poliziotto ferito va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. Capece rinnova la richiesta di potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria di Sollicciano e della Toscana: “Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci. La Polizia Penitenziaria non ce la fa più a gestire questa situazione. Queste sono anche le conseguenze di una politica miope ed improvvisata, che ha chiuso gli ospedali psichiatrici giudiziari senza trovare una valida soluzione su dove mettere chi li affollava e che fatica ad espellere in maniera massiccia gli stranieri detenuti”.

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