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Finanza

Banca Mps punta al controllo di Mediobanca: soglia minima fissata al 35%

Secondo la banca, un’adesione compresa tra il 35% e il 50% del capitale sarebbe sufficiente per ottenere il controllo di fatto di Piazzetta Cuccia

Claudio Coli

04 Luglio 2025, 10:00

Rocca Salimbeni Mps

Mps

Monte dei Paschi di Siena ha ufficializzato i dettagli della sua offerta pubblica di scambio (Ops) su Mediobanca, fissando una soglia minima "non rinunciabile" al 35% dei diritti di voto esercitabili in assemblea. Questa quota, resa nota nel prospetto dell’operazione, rappresenta il livello minimo per considerare efficace l’offerta, mentre resta valida – ma derogabile – la soglia del 66,67% annunciata in precedenza.

Secondo Mps, un’adesione compresa tra il 35% e il 50% del capitale sarebbe sufficiente per ottenere il controllo di fatto di Piazzetta Cuccia, consentendo a Siena di esercitare un’influenza dominante nell’assemblea ordinaria e incidere sulle strategie di gestione della banca milanese.

Le strategie di Siena e le tempistiche dell'operazione

La mossa di Mps si inserisce in una vera e propria partita a scacchi per la conquista di Mediobanca. Siena punta a garantirsi una solida base di partenza, riservandosi la possibilità di rafforzare ulteriormente la propria posizione in futuro, secondo le opportunità offerte dal mercato.

L’esito dell’Ops, che si concluderà l’8 settembre, sarà determinante per gli effetti che produrrà, sia in termini di benefici fiscali (Dta, crediti d’imposta) sia per l’attivazione delle sinergie industriali. Mps sottolinea che anche con una quota inferiore al 50% sarà possibile realizzare le sinergie e gli obiettivi strategici, seppur con possibili variazioni e ritardi. L’orizzonte temporale per la piena attuazione delle sinergie viene stimato tra i 12 e i 18 mesi, con completamento nella prima parte del 2030.

Sul fronte delle Dta, invece, senza il consolidamento di Mediobanca, l’utilizzo dei crediti fiscali sarà più lento: i benefici ammonteranno a 300 milioni annui, con un orizzonte che si estende fino al 2036, rispetto ai sei anni previsti in caso di consolidamento pieno.

Le condizioni poste dalla Bce

La Banca Centrale Europea ha stabilito le regole da seguire in base alle soglie di adesione raggiunte:

  • Sotto il 50%: Mps dovrà presentare entro tre mesi un rapporto che confermi il controllo di fatto o, in alternativa, un piano strategico per la partecipazione acquisita, con obiettivi, scadenze e tappe operative.

  • Oltre il 50%: Entro sei mesi dal raggiungimento del controllo, dovrà essere presentato un piano che includa l’impatto sul capitale e la governance.

  • Sopra il 66,67%: Sarà possibile procedere a un’integrazione completa, incluse tutte le sinergie.

Nel prospetto, Mps rassicura su livelli occupazionali e rispetto dei contratti dei manager di Mediobanca, ma chiede chiarimenti sull’operazione di acquisizione di Banca Generali avviata da Piazzetta Cuccia, riservandosi di valutarla successivamente.

Prossimi passi e reazioni del mercato

L’operazione, che attende ora il parere di Mediobanca, partirà il 14 luglio e resterà aperta per 40 giorni di Borsa, fino all’8 settembre. Il periodo scelto coincide con la pubblicazione della semestrale di Mps, prevista per il 5 agosto, e precede l’assemblea di Mediobanca sull’acquisizione di Banca Generali, in calendario nella seconda metà di settembre.

Il mercato, intanto, resta prudente: nella seduta odierna, i titoli Mps e Mediobanca hanno registrato un andamento pressoché identico (+0,46%), mantenendo invariato il premio atteso per l’operazione, che si attesta sotto il 4% per un valore di circa 600 milioni di euro.

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