Arte
duomo di siena
C’è una soglia piccola, quasi invisibile accanto al Sator e ai grandi portoni del duomo di Siena. Varcarla all’alba, seguendo il “clavigero” che stringe tra le dita tutte le chiavi del tempo, è come entrare in un’altra dimensione. Dentro, il buio e il silenzio: la città dorme ancora, e nelle navate insonnolite il marmo conserva la memoria di secoli, i passi degli uomini, le preghiere segrete. Si attraversano corridoi nascosti, si salgono scale a chiocciola rinascimentali che profumano di pietra e di storia, si accarezzano pareti che hanno visto tutto scandendo decenni di quotidianità. Ogni passo svela dettagli che quasi nessuno conosce: la polvere sui mosaici, i bagliori dell’alba che filtrano dai vetri, una quiete irreale. Salendo verso la “Porta del Cielo”, Siena si apre all’orizzonte, diversa e nuova. E quando la Biblioteca Piccolomini e la Cappella del Voto si rivelano nel silenzio, sembrano scrigni pronti a farsi scoprire, capaci di sorprendere anche chi crede di conoscerli da sempre. Entrare nel duomo con chi ne custodisce i segreti è più di una visita: è un viaggio dentro l’anima di Siena, dentro una meraviglia, dove lo sguardo si trasforma e la storia torna a respirare.
Il custode delle chiavi
Alle 7.20 di ogni mattina Filippo Gamberucci, senese e contradaiolo, entra nella cattedrale di Siena. Dal 2022 è lui il clavigero, l’uomo delle chiavi, il custode del duomo. Il suo compito comincia quando la città è ancora avvolta nel silenzio. Ogni giorno, Filippo attraversa le navate vuote e accende le prime luci, preparandosi a dare il benvenuto alla ditta delle pulizie. Poi inizia il suo giro, controllando ogni angolo, ogni porta, ogni dettaglio che possa rivelare un imprevisto: “Nonostante abbia fatto l’abitudine, è sempre una grande emozione ritrovarmi solo nel duomo, aprire o chiudere le porte della nostra meravigliosa cattedrale,” racconta. In tutto, usa più di dieci chiavi, ognuna con la sua storia, ognuna con un luogo preciso da aprire o sorvegliare. L’orario di apertura al pubblico arriva solo alle 10, ma molto prima, già dalle 7.30, Filippo ha percorso le scale a chiocciola che portano verso sale inaccessibili ai visitatori, passando in spazi che pochi conoscono. Ogni giorno, il suo lavoro è un rituale che si ripete, ma che non perde mai il fascino della prima volta: “Come in ogni mestiere, ci si abitua. Però la bellezza rimane sempre la stessa. Ovviamente, per un senese è un grande orgoglio lavorare nel proprio duomo, nella propria cattedrale, che è una delle più belle al mondo, riconosciuta da tutti. Quindi è davvero una grande emozione. Accompagnare il Duomo nel risveglio mattutino è qualcosa di unico, ma è emozionante anche chiuderlo la sera, quando sei l’ultimo ad abbandonare la cattedrale.”
Fino al 31 luglio, dal martedì al venerdì, alle 7.15 del mattino, sarà possibile vivere la visita “Il clavigero: il risveglio del Duomo di Siena”. Si tratta di un’esperienza esclusiva, riservata a un massimo di 18 persone, che permette di esplorare la cattedrale nel momento più intimo della giornata, guidati proprio dal custode delle chiavi. L’iniziativa, promossa dall’Opera della Metropolitana e organizzata da Opera Laboratori, conduce i visitatori lungo un percorso unico, tra la scopertura straordinaria del Pavimento marmoreo – vero tappeto di pietra che racconta cinquecento anni di storia – e gli ambienti più nascosti e suggestivi del complesso. Filippo Gamberucci guida i partecipanti non solo nel giro di apertura, ma anche nel racconto dei piccoli gesti quotidiani che danno vita a uno dei luoghi più iconici d’Italia: “Per ottenere questo ruolo occorre avere molti anni di esperienza. È un incarico di fiducia: non è un lavoro che si può improvvisare. Bisogna conoscere bene i luoghi, gli ambienti, le persone. Non solo i turisti, ma anche chi lavora all’interno della chiesa, i colleghi dell’Opera del Duomo, tutte le diverse figure – spiega – Quando mi hanno affidato questo ruolo, sono stato affiancato a chi già lo svolgeva, così come ora io affianco i ragazzi che arrivano dopo di me. Si comincia con un periodo di tutorato per conoscere l’ambiente e capire bene tutte le dinamiche. Quando si è pronti, si inizia a lavorare in autonomia e si diventa responsabili della gestione della Cattedrale.”
La visita consente di ammirare il Pavimento scoperto, la Libreria Piccolomini con i suoi affreschi e la Porta del Cielo, il percorso elevato che permette di osservare il duomo dall’alto, attraversando passaggi e terrazze normalmente chiuse al pubblico: “In realtà anche per me c’è sempre l’emozione di essere il primo ad aprire le porte al silenzio e alla pace che si sentono qui, in Duomo. Poi, certo, alla fine diventa un po’ una routine, ma la bellezza rimane sempre la stessa.”
Il tema della Speranza e il percorso giubilare
Quest’anno, la visita si inserisce all’interno di un percorso più ampio, legato al Giubileo Ordinario della Chiesa cattolica indetto da papa Francesco per il 2025, il cui messaggio centrale è la Speranza. Fino al 31 luglio, e poi ancora dal 18 agosto al 15 ottobre, la cattedrale di Siena svela il suo straordinario Pavimento marmoreo, normalmente coperto per proteggerlo, rendendo visibile anche la “Terza della Speranza”, una tarsia di solito nascosta al pubblico, davanti alla Cappella del Voto. Marilena Caciorgna, responsabile dell’ufficio cultura di Opera Laboratori, spiega: “Quest’anno il percorso è incentrato proprio sul tema della speranza. Tra i vari luoghi, la principale novità è l’apertura eccezionale della tarsia affrescata da Alessandro Franchi. In questa cappella la speranza è rappresentata dall’ancora di salvezza, che è il simbolo della virtù, raffigurata insieme alle altre due virtù teologali. In particolare, quest’anno è stata valorizzata proprio la ‘Tarsia della Speranza’. Il percorso prende il titolo ‘La speranza di molti’, che deriva da una delle profezie delle sibille, in questo caso la Sibilla Persica, che parla della moltiplicazione dei pani e dei pesci proprio come simbolo della speranza per molti.”
Il cammino del visitatore inizia dalla porta di destra rispetto al portale centrale, dove una storica iscrizione in latino ricorda il primo Giubileo del 1300. Da qui si entra nel cuore della cattedrale, seguendo le tarsie marmoree che raffigurano episodi biblici, filosofi e sibille: “Di fatto, la peculiarità è proprio la rappresentazione di soggetti legati anche al mondo antico: le Sibille, che si collegano a Ermete Trismegisto, e i filosofi come Socrate, Cratete e Seneca. Nel percorso verso l’altare si passa innanzitutto attraverso la conoscenza e la sapienza: anche i filosofi dell’antichità hanno diritto a essere presenti in questo luogo, perché attraverso il loro studio hanno sempre cercato Dio. Quindi, la prima parte del percorso è dedicata alla conoscenza e alla sapienza rappresentate da questi personaggi del mondo antico, e poi si sviluppa con gli episodi del Vecchio Testamento, avvicinandosi progressivamente all’altare” evidenzia ancora Caciorgna.
La visita guidata dal clavigero non si limita agli aspetti artistici, ma offre un’immersione totale nella storia e nella spiritualità del duomo: “Io mi sento parte di un gruppo che lavora per la Cattedrale, sia per il servizio alla Cattedrale stessa che per i visitatori e i turisti che vengono a scoprirla. Quando entrano qui, entrano davvero in un altro mondo, nell’atmosfera unica della chiesa. Non mi sento ‘il clavigero’ in senso personale, è più un ruolo collettivo. È una bella emozione, anche perché siamo davvero un bel gruppo di lavoro, ci intendiamo bene tra colleghi e lavorare per il duomo è sempre un’emozione speciale.”
L’itinerario, che si svolge nella quiete del mattino, permette di fermarsi a riflettere davanti alle tarsie del Pavimento – frutto del lavoro di artisti come il Sassetta, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Domenico Beccafumi e Pinturicchio – e di salire fino ai sottotetti, dove la luce dell’alba trasforma Siena in una visione poetica. Il percorso comprende anche la Biblioteca Piccolomini, scrigno di affreschi rinascimentali e di silenzi preziosi, e si conclude con l’apertura della Porta del Cielo, che regala una prospettiva unica sulla città e sulla Cattedrale. Non manca un momento conviviale: al termine della visita, ai partecipanti viene offerta una colazione in Piazza San Giovanni, per condividere le emozioni vissute e iniziare la giornata con un ricordo speciale: “Le chiavi rimangono sempre all’Opera del Duomo, custodite nei loro spazi protetti. La mattina, come avete visto, passo prima dagli uffici dell’Opera per ritirarle, poi vengo qui. Non le porto mai a casa, non sarebbe possibile”, precisa Gamberucci.
L’iniziativa “Il clavigero: il risveglio del Duomo di Siena” si svolge dal martedì al venerdì, con inizio alle 7.15 e termine alle 8.45, fino al 31 luglio, durante la scopertura straordinaria del Pavimento. La visita si svolge in piccoli gruppi, per garantire a tutti un’esperienza autentica e raccolta. È necessaria la prenotazione presso i canali ufficiali dell’Opera del Duomo. L’itinerario consente di accedere a spazi normalmente chiusi, vivere la dimensione del duomo nel silenzio e nella luce del mattino, e di ammirare il Pavimento scoperto, la Biblioteca Piccolomini e la Porta del Cielo. Un’occasione unica, per vivere la cattedrale di Siena come mai prima d’ora, attraverso gli occhi e i gesti di chi la custodisce ogni giorno.
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