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Scienza

Cani e umani, un legame che va oltre lo sguardo: cosa dicono gli studi scientifici. L'incredibile storia di Hachiko che ha commosso il mondo

Gli amici a quattro zampe capiscono gli stati d'animo e le intenzioni umane, agiscono di conseguenza e "giudicano" le nostre azioni

Caterina Iannaci

07 Luglio 2025, 22:49

cani e umani

I cani come percepiscono gli umani

Vi siete mai chiesti come i vostri cani vi vedono davvero? Non solo dal punto di vista visivo, ma anche emotivo e cognitivo? La scienza più recente ci regala risposte sorprendenti, rivelando un rapporto profondo e quasi “sincronizzato” tra cani e umani, che va ben oltre il semplice sguardo.

Dal punto di vista visivo, i cani vedono il mondo in modo diverso da noi: la loro vista è dicromatica, cioè percepiscono principalmente tonalità di blu e giallo, mentre rosso e verde si confondono in sfumature di grigio. Questo significa che anche noi, umani, ci presentiamo ai loro occhi con colori meno vividi e più sfumati, un po’ come se fossimo visti attraverso un filtro particolare. Inoltre, i cani hanno una visione meno nitida della nostra, ma compensano con un campo visivo più ampio e una sensibilità superiore al movimento, oltre a una vista notturna molto più efficace grazie a una membrana riflettente dietro la retina, il tapetum lucidum.

Ma la vera magia accade nel cervello. Uno studio innovativo condotto da Ren et al. (2024) in Cina ha dimostrato che quando cane e umano si guardano negli occhi e si scambiano carezze, le loro attività cerebrali si sincronizzano. Attraverso l’elettroencefalografia (EEG), i ricercatori hanno osservato come le aree cerebrali legate all’attenzione si attivino simultaneamente, creando una vera e propria connessione neurale. Questa sincronizzazione cresce con il tempo e la familiarità, rafforzando il legame emozionale e comunicativo tra i due.

Questa capacità unica rende il cane l’unica specie animale in grado di “sintonizzarsi” così profondamente con l’essere umano, cogliendo segnali comunicativi sottili e rispondendo con empatia e attenzione. Non è un caso che i cani siano considerati i migliori amici dell’uomo: la loro percezione non si limita a riconoscere una figura familiare, ma coinvolge una vera e propria intesa emotiva e cognitiva.

Inoltre, i cani interpretano il nostro linguaggio del corpo, i toni della voce e persino le nostre emozioni, rispondendo con comportamenti che dimostrano comprensione e affetto. Per loro, noi non siamo semplicemente “grandi bipedi”, ma una sorta di “branco” con cui condividere la vita, un nucleo sociale di cui fanno parte a pieno titolo.

I cani ci leggono attraverso lo sguardo e capiscono le intenzioni umane

Studi sull'eye-tracking (tracciamento dello sguardo) mostrano che i cani guardano il nostro volto, in particolare gli occhi, per raccogliere informazioni emotive. Uno studio dell'Università di Helsinki (Somppi et al., 2016) ha dimostrato che i cani sono in grado di distinguere le espressioni facciali umane, riconoscendo volti felici, arrabbiati o tristi. Secondo uno studio pubblicato su Science (Hare et al., 2002), i cani sono capaci di seguire il nostro dito o il nostro sguardo per trovare oggetti nascosti: un’abilità sociale che li distingue da altri animali, anche dai lupi non addestrati. Questo suggerisce che i cani colgono indizi sulle nostre intenzioni, un’abilità sviluppata nel corso della domesticazione.

Lo sguardo reciproco rafforza il legame affettivo: distinguono il nostro stato emotivo e agiscono di conseguenza

Uno studio giapponese (Nagasawa et al., 2015) ha scoperto che quando cane e umano si guardano negli occhi, entrambi rilasciano ossitocina, l’“ormone dell’amore”, che rafforza il legame affettivo in modo simile a quello tra madre e bambino. Questo effetto non si verifica con i lupi, il che suggerisce che sia frutto della coevoluzione tra uomo e cane. Diversi esperimenti (come quelli condotti da Albuquerque et al., 2016) hanno mostrato che i cani possono associare espressioni facciali a toni vocali coerenti, distinguendo così emozioni umane complesse (gioia, rabbia, tristezza). I cani modificano il loro comportamento in base alle emozioni percepite: per esempio, si avvicinano più facilmente a un volto sorridente che a uno arrabbiato.

Possono "giudicarci" in base alle nostre azioni

Uno studio (Kundey et al., 2011) ha suggerito che i cani sono in grado di valutare la giustizia o l’ingiustizia nei confronti dei loro proprietari o altri cani, mostrando preferenza per persone che si comportano “correttamente”. Questo implica una rudimentale forma di giudizio morale basata sull’osservazione.

L'incredibile storia di Hachiko, il cane simbolo di fedeltà che ha commosso il mondo

La storia di Hachiko è una delle più toccanti testimonianze di amore e fedeltà tra un cane e il suo padrone, un legame così profondo da aver varcato i confini del Giappone per diventare un simbolo universale.

Hachiko, un Akita Inu bianco nato il 10 novembre 1923 a Ōdate, nella prefettura di Akita, fu adottato da cucciolo dal professor Hidesaburō Ueno, docente all’Università Imperiale di Tokyo. Ogni giorno, il professore si recava alla stazione di Shibuya per prendere il treno che lo portava al lavoro, e Hachiko lo accompagnava sempre, aspettandolo pazientemente al suo ritorno nel tardo pomeriggio. Questa routine quotidiana divenne il loro piccolo rito di affetto.

Una foto d'epoca del cane simbolo della fedeltà, Hachiko

La vita però riservò un destino crudele: nel maggio del 1925, mentre era a lezione, il professor Ueno morì improvvisamente a causa di un ictus. Da quel momento, Hachiko continuò a recarsi ogni giorno alla stazione di Shibuya, aspettando invano il ritorno del suo amato padrone. La sua attesa durò quasi dieci anni, fino alla sua morte, l’8 marzo 1935.

La fedeltà incondizionata di Hachiko commosse profondamente la popolazione giapponese, tanto che venne dichiarato un giorno di lutto nazionale in suo onore. La sua storia ispirò libri, film – tra cui il celebre Hachiko – Il tuo migliore amico, con Richard Gere – e la creazione di una statua in bronzo proprio davanti alla stazione di Shibuya, diventata un luogo simbolo per chiunque voglia celebrare l’amore fedele e senza tempo.

La statua dedicata ad Hachiko

Il corpo di Hachiko fu tassidermizzato e oggi è esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza di Tokyo, mentre alcune sue ossa riposano accanto alla tomba del professor Ueno nel cimitero di Aoyama. Ogni anno, l’8 marzo, in Giappone si svolgono cerimonie per ricordare questo straordinario legame.

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