La Procura di Siena ha chiesto un'ammenda da 1000 euro per l’architetto del Comune di Siena Caterina Biagini, rimasta l’unico imputato nel processo relativo a un presunto danneggiamento di un manufatto durante gli scavi nel cantiere della Corticella al Santa Maria della Scala, risalente al 2021.
Il dipendente comunale è accusato di varie contravvenzioni, legate ai lavori di recupero e restauro della strada interna e di presunti illeciti legati a una reputata mancata sorveglianza archeologica sulle opere e su una parte di terra che, per le accuse, sarebbe stata smaltita senza verificare la potenziale presenza di reperti. Ieri mattina si è tenuta la discussione al termine dell’istruttoria dibattimentale, con la Procura – rappresentata dal pm onorario Massimo Rossini – la quale al termine della requisitoria ha avanzato la richiesta di una pena pecuniaria complessiva da mille euro.
Di contro la difesa della dipendente comunale (in capo agli avvocati Sandro Sicilia e Paolo Panzieri) ha chiesto l’assoluzione per la propria cliente, che in aula si è difesa spiegando che il manufatto non era un reperto archeologico e non fu in nessun modo danneggiato.
L’indagine, al tempo particolarmente rumorosa, coinvolse in un primo momento anche l’ex sindaco di Siena Luigi De Mossi, il titolare della ditta che eseguì i lavori, Antonio Lauria, e l’ingegnere responsabile dei lavori, Francesco Montagnani. Tutte le posizioni, tranne quella della Biagini furono poi archiviate. L’inchiesta coordinata dal pm Daniele Rosa scattò a seguito di un sopralluogo della Sovrintendenza che rilevò dei presunti danneggiamenti e da qui partirono rapidi accertamenti da parte della Procura, nonchè il temporaneo sequestro della porzione di cantiere e lo stop dei lavori. La decisione del giudice è attesa per metà mese.