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Il caso

Rissa tra condomini, ex bancario aggredito da due medici finisce in ospedale: "Mi hanno tolto lo zerbino come ritorsione"

Vecchi rancori e una lunga disputa sugli accessi condominiali sfociano in violenza: la vittima denuncia ai Carabinieri, prognosi di quattro giorni. L’inchiesta è in corso

Andrea Bianchi Sugarelli

12 Luglio 2025, 06:06

Rissa condominiale

L'ingresso del condominio della discordia

Un litigio tra condomini è degenerato in una violenta aggressione all’interno di uno stabile residenziale di San Prospero. La vittima, ex dipendente di banca Mps, ha denunciato ai Carabinieri di essere stato colpito con pugni, calci e spintoni da due medici che risiedono nello stesso stabile, finendo in ospedale con trauma cranico e lesioni al rachide lombare. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, sarebbe l’ultimo drammatico sviluppo di una contesa che da anni avvelena la convivenza nell’immobile.

La via dove è sito lo stabile a San Prospero protagonista dello scontro condominiale

Secondo quanto emerso dalla denuncia, il confronto sarebbe scoppiato dopo l’ennesima discussione sulla gestione degli accessi al condominio, questione che da lungo tempo divide i residenti. La lite è iniziata sul pianerottolo, dove prima sono volate parole pesanti e poi, stando al racconto della vittima, è scattata l’aggressione fisica. Solo l’intervento dei Carabinieri e del personale sanitario ha riportato la calma.

La vicenda, tuttavia, affonda le radici in vecchi strascichi giudiziari: già in passato le parti si erano affrontate in tribunale per la regolamentazione dell’apertura dei portoni durante l’orario di visita dei pazienti, con sentenze che hanno annullato una delibera condominiale ritenuta lesiva dei diritti degli altri condomini. Nonostante le decisioni della magistratura, i contrasti non si sono mai sopiti.

Nella denuncia, l’ex bancario racconta di aver subito anche la rimozione ripetuta dello zerbino dall’uscio di casa, interpretata come una possibile ritorsione. In seguito al violento alterco, la vittima è stata trasportata al pronto soccorso e dimessa con quattro giorni di prognosi. Il quadro resta complesso anche dal punto di vista legale, visto che la sentenza civile più recente ha ribadito la nullità della delibera condominiale contestata, senza però riuscire a sanare i rapporti ormai deteriorati tra i protagonisti.

L’intero condominio resta scosso da quanto accaduto. L’episodio riporta l’attenzione sulle difficoltà della vita in comune, soprattutto quando vecchi rancori e questioni irrisolte si trascinano per anni, fino a esplodere in episodi di violenza. L’inchiesta va avanti e i residenti attendono una soluzione che possa finalmente riportare un clima sereno nello stabile di San Prospero.

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