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Arte

I capolavori dell'arte senese tornano a casa dopo i successi internazionali: ecco quali

Le opere prestate hanno brillato nelle mostre tra Londra e New York: alcune sono già rientrate, altre lo faranno nei prossimi giorni

Caterina Iannaci

14 Luglio 2025, 13:02

La Madonna del Latte

I capolavori dell'arte senese fanno ritorno a casa

Dopo aver conquistato il pubblico internazionale a New York e Londra, i capolavori dell’arte senese di proprietà dell’Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino stanno tornando finalmente nei loro luoghi d’origine. La mostra “Siena: The Rise of Painting, 1300–1350”, ospitata nei mesi scorsi dal Metropolitan Museum of Art e dalla National Gallery di Londra, ha rappresentato un’occasione straordinaria per far conoscere la ricchezza della scuola pittorica senese del Trecento a livello mondiale.

Tra le opere più significative che hanno viaggiato oltreoceano figurano la Madonna del Latte di Ambrogio Lorenzetti, il frammento di Crocifisso di Lando di Pietro, l’icona bizantina del Carmine, una rara lastra marmorea incisa attribuita a Guccio di Mannaia e le celebri sinopie dell’Annunciazione provenienti dall’Eremo di Montesiepi. Questi tesori, simbolo dell’identità artistica e spirituale del territorio, stanno ora tornando a essere accolti nelle loro sedi originarie.

Il rientro delle opere è stato scandito da tappe significative. Il 10 luglio la testa di Crocifisso di Lando di Pietro e il cartiglio autografo dell’artista sono già stati ricollocati nel piccolo museo della Basilica dell’Osservanza di Siena, con la speranza che in futuro possano essere nuovamente esposti all’interno della chiesa, restituendo così al pubblico il contesto autentico della loro fruizione. Nei prossimi giorni, il 16 luglio, la Madonna del Latte, la lastra di Guccio di Mannaia e l’icona del Carmine faranno ritorno al Museo Diocesano di Siena, mentre il 22 luglio le due sinopie lorenzettiane saranno nuovamente accolte all’Eremo di Montesiepi.

“Questa operazione – spiega Don Enrico Grassini, direttore dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi – rappresenta un’opportunità unica di valorizzazione del patrimonio senese, promuovendo la conoscenza di tesori inestimabili e rafforzando un dialogo culturale tra l’Arcidiocesi e le grandi istituzioni internazionali”.

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