Venerdì 05 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

In tv

Stasera a "Noos" Alberto Angela parla della terapia CAR-T per combattere il neuroblastoma infantile: che è malattia è, diagnosi e trattamento. La battaglia vinta da Matteo: le anticipazioni

Una nuova speranza per i bambini colpiti dal tumore infantile

Caterina Iannaci

14 Luglio 2025, 13:33

Noos

Noos, l'avventura della conoscenza di Alberto Angela

La medicina moderna sta vivendo una vera rivoluzione grazie a una terapia innovativa che sta cambiando la vita di molti bambini affetti da tumori difficili da trattare. La nuova puntata di stasera del programma “Noos” condotto da Alberto Angela dedica ampio spazio alla terapia CAR-T, una delle scoperte più straordinarie degli ultimi anni, capace di offrire una concreta speranza ai piccoli pazienti affetti da neuroblastoma, uno dei tumori più comuni in età pediatrica.

Il neuroblastoma è un tumore che nasce dalle cellule nervose immature del sistema nervoso simpatico, che durante lo sviluppo embrionale dovrebbero trasformarsi in cellule nervose mature. Queste cellule si trovano soprattutto nelle ghiandole surrenali, sopra i reni, ma possono svilupparsi anche lungo la colonna vertebrale o nel torace. Colpisce prevalentemente i bambini fino ai 10 anni e può manifestarsi con sintomi diversi a seconda della posizione e dell’estensione del tumore: dalla comparsa di una massa addominale, a dolori, irritabilità, fino a difficoltà respiratorie o sintomi neurologici. La diagnosi precoce e un trattamento tempestivo sono fondamentali per aumentare le possibilità di guarigione.

In questo contesto si inserisce la terapia CAR-T, un trattamento all’avanguardia che utilizza le cellule del sistema immunitario del paziente, le cosiddette cellule T, riprogrammandole geneticamente per riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Questo approccio personalizzato rappresenta una vera e propria “arma intelligente” contro il cancro, capace di colpire con precisione le cellule malate senza danneggiare i tessuti sani.

Nel corso della puntata, Alberto Angela dialoga con il professor Franco Locatelli, direttore del Centro Studi Oncoematologici dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, uno dei centri italiani all’avanguardia nell’applicazione di questa terapia. Locatelli spiega con chiarezza e passione come funziona questa tecnica rivoluzionaria e quali risultati incoraggianti si stanno ottenendo, restituendo al pubblico una visione concreta e umana della ricerca scientifica.

Rappresentazione della terapia di trasferimento cellulare adottivo con cellule T ingegnerizzate con CAR

A rendere il racconto ancora più toccante è la testimonianza di Matteo, un bambino che ha vinto la sua battaglia contro il neuroblastoma proprio grazie alla terapia CAR-T. La sua storia è un messaggio di speranza per tutte le famiglie coinvolte in questa difficile sfida.

Neuroblastoma: di che malattia si tratta. Conoscere il tumore infantile che sfida la medicina

Il neuroblastoma è una delle sfide più complesse e delicate nel campo delle malattie oncologiche pediatriche. Si tratta di un tumore raro, ma purtroppo tra i più frequenti nei bambini, che colpisce soprattutto i piccoli fino ai 10 anni di età. Ma cosa è esattamente il neuroblastoma? E perché è così importante conoscerlo?

Il neuroblastoma nasce dalle cellule nervose immature del sistema nervoso simpatico, chiamate neuroblasti, che durante lo sviluppo embrionale dovrebbero trasformarsi in cellule nervose mature. Quando questo processo si blocca o si altera, queste cellule possono proliferare in modo incontrollato, dando origine a un tumore maligno. Le sedi più comuni di insorgenza sono le ghiandole surrenali, situate sopra i reni, ma il neuroblastoma può svilupparsi anche lungo la colonna vertebrale o nel torace.

I sintomi sono spesso variabili e dipendono dalla posizione e dall’estensione del tumore. Può manifestarsi con una massa visibile o palpabile nell’addome, dolore, irritabilità e perdita di appetito. Nei casi più avanzati, possono comparire dolori ossei, gonfiore, difficoltà respiratorie e sintomi neurologici come movimenti oculari anomali. Alcuni bambini sviluppano anche sindromi paraneoplastiche, effetti indiretti del tumore che coinvolgono il sistema nervoso.

La diagnosi precoce è fondamentale e si basa su una combinazione di esami clinici, radiologici e istologici. Il trattamento, che può includere chirurgia, chemioterapia, radioterapia e trapianto di cellule staminali, viene personalizzato in base all’età, alla localizzazione e allo stadio della malattia.

Nonostante le cause esatte del neuroblastoma non siano ancora del tutto chiare, si ritiene che fattori genetici non ereditari giochino un ruolo importante. Al momento non esistono metodi di prevenzione certi, ma la ricerca continua a fare passi avanti per migliorare la prognosi e la qualità della vita dei piccoli pazienti.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie