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Pr Industrial (Pramac), accordo firmato per il Premio di Risultato. Fim Cisl esulta, Cgil non convinta

Il premio può arrivare fino a 5.400 euro a persona. Fim Cisl: "Passo importante per il territorio", la Cgil polemizza: "un elemento discriminatorio presente nell'accordo"

Claudio Coli

14 Luglio 2025, 16:30

Pr Industrial

Pr Industrial, sindacati divisi sul premio di risultato

"Un passo importante per i lavoratori e il territorio". Così la Fim Cisl Siena commenta l’accordo sul Premio di Risultato nello stabilimento PR Industrial firmato oggi. Un risultato significativo - aggiunge Fim Cisl - che prevede un riconoscimento economico fino a 5.400 € per lavoratore, legato a indicatori variabili di performance aziendale misurabili e migliorativi.
Un premio che rappresenta non solo un beneficio economico, ma anche uno strumento concreto di partecipazione attiva dei lavoratori ai risultati dell’impresa.

L’accordo ha visto un’adesione netta e convinta da parte del 91% dei lavoratori, segno di un forte coinvolgimento e di un consenso chiaro rispetto al percorso intrapreso. "La firma è arrivata unitariamente da tutta la RSU, compresa la RSU Fiom Cgil, a dimostrazione del lavoro condiviso svolto in fabbrica - aggiunge Fim Cisl - dispiace l’assenza della firma da parte della Fiom Cgil struttura, nonostante il loro coinvolgimento attivo durante tutta la trattativa ma questo non toglie valore al grande risultato ottenuto".

"Come FIM CISL - sottolinea il segretario Giuseppe Cesarano - esprimiamo soddisfazione per il lavoro svolto: è la dimostrazione che con il dialogo, il confronto costruttivo e la contrattazione si possono ottenere risultati concreti per i lavoratori. In un momento difficile per il nostro Paese, dove i salari restano spesso troppo bassi, questi accordi rappresentano un modo concreto per aumentare il potere d’acquisto e dare dignità al lavoro".

"Questo è solo il primo passo di un percorso che continueremo a sviluppare anno dopo anno, puntando al miglioramento continuo delle condizioni salariali e professionali dei lavoratori. Gli accordi di produttività non sono solo strumenti economici, ma leve di sviluppo per il territorio e per il sistema industriale italiano" conclude.

Posizione polemica invece da parte di Fiom Cgil Siena. "Riteniamo la posizione assunta dal Segretario della FIM CISL in merito all'accordo sul Premio di Risultato nello stabilimento PR Industrial (Gruppo Pramac) Casole d'Elsa alquanto discutibile - è l'attacco - la Fiom ha da subito chiarito a quel tavolo la propria posizione rispetto soprattutto ad un elemento discriminatorio presente nell'accordo".

"La Fiom di Siena - specifica la segretaria Daniela Miniero - non firma alcun integrativo che legittimi e crei un salario d'ingresso che rappresenta una regressione rispetto ai diritti acquisiti dai lavoratori né tantomeno firma, come ha fatto la Fim Cisl in un'altra realtà aziendale, un integrativo definito da due Tribunali illegittimo".

"I parametri stabiliti - ancora Miniero - per il raggiungimento del premio non sono funzionali al suo raggiungimento nella sua totalità e appaiono progettati per escludere i lavoratori con meno anzianità aziendale. È inaccettabile che per avere il 100% del premio un lavoratore debba avere almeno 5 anni di anzianità, come se per 5 anni non avesse contribuito con il proprio lavoro agli utili aziendali. Questo approccio dimostra una mancanza di considerazione per il contributo di tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro anzianità".

"Noi della Fiom contrattiamo per ridistribuire ricchezze e non per far piacere alle aziende. Non dimentichiamo mai ai tavoli negoziali chi rappresentiamo: i lavoratori e i loro diritti. Riteniamo che l'accordo firmato non rappresenti gli interessi di tutti i lavoratori - prosegue Fiom Cgil, che conclude - ci auguriamo pertanto di poter fare per il prossimo integrativo una contrattazione più equa e inclusiva, che tenga conto delle esigenze e dei diritti di tutti i lavoratori, senza discriminazioni basate sull'anzianità aziendale. La Fiom continuerà a lottare per i diritti dei lavoratori e per una distribuzione più equa della ricchezza aziendale".

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