Il dibattito
Ampugnano, il progetto fa discutere
La riqualificazione dell’aeroporto di Ampugnano non mette tutti d’accordo. Il progetto presentato da Enac Servizi con un investimento di 34,5 milioni di euro trova il consenso di molti cittadini e imprenditori del territorio anche se non mancano le resistenze, soprattutto da parte degli abitanti del Comune di Sovicille dove insiste l'infrastruttura. Il progetto prevede la modernizzazione dell’aeroporto con nuovo terminal modulare, ampliamento di hangar, parcheggi e impianti di supporto, oltre a una nuova torre di controllo e spazi per servizi e accoglienza. Sarà installato un grande impianto fotovoltaico da 15,5 MWp per garantire energia pulita e ridurre le emissioni. L’intervento migliorerà l’accessibilità e i servizi, favorendo lo sviluppo territoriale e la sostenibilità energetica.
Il progetto mira a rendere l’aeroporto un punto di riferimento innovativo e sostenibile per il territorio senese, ma non tutti sono d’accordo come l'imprenditore Massimo Cavazzoni: “Per come è stato presentato finora, appare molto vago. Non è chiaro quanti saranno effettivamente i voli previsti e sembra evidente che questo aeroporto non porterà benefici economici significativi al territorio. Viene quindi da chiedersi: a chi serve davvero questa infrastruttura? E chi arriverà, dove soggiornerà? La ricchezza generata sarà probabilmente molto limitata. Per chi, come noi, abita in questa zona, non vengono offerte garanzie. Il rischio di inquinamento acustico e ambientale – spiega Cavazzoni - è concreto e elevato. Inoltre, lo scalo di Ampugnano rimarrebbe sempre aperto, il che comporterebbe traffico anche durante la notte. Va anche considerato che difficilmente le persone sceglieranno di prendere l’aereo da Ampugnano come fanno da Firenze o Pisa, considerati i costi elevati che comporterebbe. Mi chiedo: se l’area verrà utilizzata solo per pochi voli e per poche persone, perché non destinarla invece a un progetto utile all’intera comunità, come il Centro sportivo? Siena non è isolata per la mancanza dell’aeroporto, ma per la carenza di strade e collegamenti ferroviari adeguati. Così si rischia di sprecare denaro pubblico senza alcun reale beneficio. Per quanto riguarda il fotovoltaico – conclude l’imprenditore - dovrebbe essere pensato per portare vantaggi ai cittadini: personalmente sarei disposto a investirci, però invece mi viene impedito di installare pannelli solari sul mio tetto o nel mio giardino. Ribadisco che il progetto del Centro sportivo è una proposta valida e che il nostro territorio ha grandi potenzialità. L’aeroporto, così come è stato concepito, rischia solo di peggiorare la qualità della vita di tutti, senza offrire reali vantaggi”.
La visione di Emanuele Montomoli, professore di Sanità pubblica all’Università di Siena e fondatore di VisMederi, è nettamente diversa. Da Londra, sottolinea: “Sono da sempre, e l'ho esternato anche in passato, super favorevole ad avere uno scalo minore anche a Siena. Capisco che per il tessuto industriale può avere una importanza relativa perchè Firenze Pisa e anche Roma sono vicine però credo che incida molto di più sulla questione turistica specialmente con l'avvento delle compagnie low-coast. Basti pensare che molte località turistiche come in Germania e Polonia sono rinate grazie all'apertura dei loro scali. Per ora si parla di un progetto con alcune rotte tipo Roma Urbe, ma spero sia un primo passo per il rilancio turistico e di supporto al tessuto industriale. Aziende come la nostra fa circa cento viaggi all'anno di cui venti intercontinentali. Ampugnano sarà importante per portare un turismo crescente, per riempire gli hotel, magari soggiornandoci più giorni e non per una toccata e fuga”.
L’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini, oggi assessore alla cultura a Piancastagnaio, esprime una posizione critica: “L’aeroporto di Ampugnano non serve a Siena. Serve, con molta probabilità, a chi frequenta il resort di lusso lì vicino e a chi, con quei soldi pubblici, farà affari. È uno spreco mascherato da sostenibilità, con qualche pannello solare che non basta a coprire il danno ambientale e sociale di un progetto pensato senza il territorio e contro il territorio. Se davvero si voleva fare qualcosa per Siena – afferma ancora - bisognava investire in infrastrutture vere, moderne, collettive. Quelle che, diversamente da un volo taxi, servono a tutti, non inquinano per pochi e creano opportunità per molti. E soprattutto, avere il coraggio di scegliere quale turismo costruire: uno per pochi, che Siena città oggi non è neppure pronta ad accogliere, o un turismo diffuso e di qualità che renda il territorio aperto, vitale e sostenibile per tutti”.
Di parere opposto Franco Masoni, storico volto televisivo di Canale 3 e voce del Palio, che in passato è stato anche membro del cda dell’aeroporto: “Sono molto favorevole al progetto, anche se purtroppo siamo in ritardo di decenni su Ampugnano. Enac sta cercando di restituire operatività a questa infrastruttura. Nel nostro territorio gravitano molte persone che possiedono aerei ed elicotteri privati, ma che sono costrette una volta atterrati a posteggiarli altrove. Quando facevo parte del cda insieme a Carignani, anche il sindaco di Sovicille dell’epoca era favorevole. È miope non riconoscere che il nostro territorio ha una vocazione turistica di livello medio-alto. Un aeroporto sostenibile – prosegue Masoni - è fondamentale per attrarre persone con importanti capacità finanziarie, che possono portare valore e opportunità. Oltre a creare nuovi posti di lavoro, non vedo motivi validi per essere contrari. L’idea di realizzare un centro sportivo ad Ampugnano mi lascia perplesso: chi ne usufruirebbe? Investire 35 milioni rappresenta una scelta strategica, capace di portare prestigio alla città e a tutta la provincia. Guardiamo cosa è stato realizzato a Perugia e cerchiamo di imparare da quell’esperienza positiva. Se Enac ha deciso di puntare su questo progetto, non credo si tratti di incompetenti: sono professionisti con una visione a medio e lungo termine. D’altra parte, ci lamentiamo spesso di avere strade e ferrovie inadeguate e di non avere nemmeno un porto; con l’aeroporto avremmo finalmente un’infrastruttura in più, indispensabile per lo sviluppo del territorio” conclude il giornalista di Canale 3.
Solleva punti interrogativi Bruno Valentini, ex sindaco di Siena: “Valutati i numeri del potenziale massimo di passeggeri trasportati, non si può certo dire che la disponibilità di un servizio di aerotaxi (perchè di questo si tratta!) influisca in misura significativa sul futuro del turismo senese. Forse per qualche albergo a 4 o 5 stelle, ma non certo per il sistema turistico. Io non sono contro questa opzione, ma è scorretto averla presentata come la ricetta contro l'isolamento infrastrutturale del territorio, che (come hanno rilevato il sindaco Gugliotti e la presidente della Provincia Carletti) dipende soprattutto da strade e ferrovie…. Qualcuno obietta che la proprietà dell'aeroporto è demaniale. Non vorrei che finisse come con l'inceneritore di Sesto Fiorentino, che è abortito (nonostante il progetto approvato, finanziato ed i lavori già affidati) perchè l'Amministrazione Comunale e la popolazione fecero le barricate. Oggi, progetti di questa portata difficilmente si realizzano se la comunità interessata è contraria. E quindi conviene a tutti, raffrontarsi con essa”.
Tra la popolazione locale, le opinioni sono divise. Alcuni cittadini, come Marco e Luciano, preferiscono restare nell’anonimato “per non avere ostracismi in paese”, ma non nascondono le loro preoccupazioni sul futuro: “Siena rischia sempre di più l’isolamento: se non fosse per il Palio, sembreremmo una cittadina rimasta indietro di secoli, non solo rispetto al terzo mondo, ma addirittura più indietro ancora. Per questo motivo, iniziative come la realizzazione dell’aeroporto di Ampugnano sono da accogliere con favore, così come sarebbe fondamentale un intervento deciso per rilanciare la stazione ferroviaria, altrimenti nel giro di pochi anni rischieremmo la chiusura di molte attività. Speriamo che questa città e il suo territorio, ancora privi di infrastrutture adeguate sia dal punto di vista stradale che ferroviario, riesca finalmente a dotarsi di un collegamento aereo moderno e funzionale. Ci auguriamo anche che l’antica comunità della Montagnola, che sembra ancorata a logiche e abitudini di un passato remoto, non si opponga ancora una volta come se vivessimo in un’epoca lontana. Ormai i tempi sono decisamente cambiati e Siena deve guardare avanti”.
Non manca però chi, come Lucia Panti, vede priorità diverse: “Chi si sposta ogni giorno per lavoro o altre necessità, utilizzando treni o automobili e non certo jet privati, spera che le risorse pubbliche vengano investite in modo più utile e concreto. Salvo che non si tratti soltanto di promesse da campagna elettorale, sarebbe sufficiente garantire collegamenti efficienti con Pisa e Firenze per rendere superflua perfino la questione dell’aeroporto, viste le brevi distanze. Invece, le scelte che si vedono sono altre: ad esempio la progettazione di una nuova strada a due corsie tra Poggibonsi ed Empoli, che poi va a confluire nella Firenze, Pisa, Livorno”.
Più tecnico l’intervento di Emanuele Bonucci: “Forse sarebbe più sensato intervenire in modo concreto per potenziare la linea ferroviaria tra Siena e Firenze, evitando il passaggio obbligato da Empoli. È assurdo che ci sia ancora un tratto non elettrificato, costringendo all’uso di treni a gasolio: una situazione ormai inaccettabile. L’aeroporto rischia di diventare un’opera inutile, sempre che venga davvero costruito, cosa di cui personalmente dubito. Se l’unico modo per far quadrare i conti è installare un impianto fotovoltaico, è evidente quale sia il vero obiettivo sull’area. Del resto, il sindaco, la giunta comunale e gran parte dei residenti di Sovicille hanno sempre espresso una forte contrarietà e difficilmente cambieranno idea. A questo punto, bisogna verificare cosa prevede la legge: se esiste la possibilità di portare avanti il progetto anche senza il loro assenso, tanto vale procedere. Continuare a organizzare incontri e riunioni appare inutile, perché un consenso reale non si raggiungerà mai”.
Il dibattito resta aperto, con la sensazione che la questione Ampugnano sia destinata a dividere ancora a lungo l’opinione pubblica locale. Se da una parte c’è chi vede in questo progetto una grande occasione per lo sviluppo turistico e imprenditoriale, dall’altra c’è chi teme uno spreco di risorse e nuovi problemi ambientali e sociali. La partita, insomma, è solo all’inizio.
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