SIENA
Il presidente di Enac e il sindaco di Sovicille
Il progetto di riqualificazione dell’aeroporto di Siena ad Ampugnano, presentato da Enac, rappresenta l’intervento infrastrutturale più importante per il territorio senese negli ultimi 25 anni. Ora, si attende la definizione esecutiva, ma la discussione è già accesa: il mondo politico, economico e sociale si divide tra chi sostiene l’opera, chi la valuta con cautela e chi è contrario.
Nei prossimi giorni anche la Camera di Commercio Siena-Arezzo, storicamente favorevole allo sviluppo dello scalo, farà sentire la sua voce.
A Sovicille però la tensione è palpabile. Il sindaco Giuseppe Gugliotti ha espresso pubblicamente la propria contrarietà, ma smentisce azioni legali: “A meno che non vi siano palesi violazioni di legge – ha dichiarato – il metodo degli esposti o di suonare il campanello della Procura per fare politica non mi appartiene. Continuerò a battermi insieme alla Provincia e agli altri Comuni perché siano destinate risorse finalizzate ad una rapida soluzione delle criticità sulle strade e sulle ferrovie che sono la priorità. E quello che ho intenzione di fare è riproporre e presentare sia nel nostro territorio, sia a Siena e nel resto della provincia, il progetto di Centro sportivo coinvolgendo cittadini, istituzioni, mondo economico e sociale. La nostra proposta è di sicuro interesse per la comunità e avrà ricadute sociali, ambientali e di inclusione. Possiamo contare sulla copertura finanziaria e sulla professionalità di Giuseppe Giambrone con il suo Tuscany Camp”.
La presentazione del masterplan per l’operatività di Ampugnano ha colto di sorpresa anche il Comitato No Aeroporto, storico protagonista delle battaglie contro la crescita dello scalo. Nel 2009 il Comitato fu decisivo nel bloccare il mega progetto Galaxy Fund, innescando indagini che cambiarono la storia politica e finanziaria senese. Negli ultimi anni, con l’atto del ministro Passera del 2013 che emarginò Ampugnano dal piano nazionale aeroporti, il Comitato si era via via sfaldato: lo scalo era rimasto una pista regionale, usata solo per aviazione generale ed executive. Ma la nuova iniziativa ha risvegliato l’opposizione. Venerdì mattina, alcuni storici iscritti si sono ritrovati per un sit-in davanti all’aeroporto, confrontandosi anche con i vertici Enac. In molti stanno ora proponendo di rilanciare pubblicamente il Comitato, informare i cittadini e preparare nuove mobilitazioni. Il Gruppo è pronto ad una nuova mobilitazione generale contro la riattivazione operativa dell’aeroporto e l’impianto fotovoltaico previsto dal progetto Enac con venti ettari di pannelli che il Comitato considera una speculazione e uno spreco di territorio. Al contrario, i componenti vedono con favore il progetto alternativo del Centro sportivo che, con attività per tutte le età, spazi verdi, percorsi salute e strutture per discipline olimpiche, punta a una gestione energetica autosufficiente e a un impatto ambientale zero.
Il progetto Enac prevede uno stanziamento di 34,5 milioni di euro, nuovi collegamenti aerei con Roma Urbe, un terminal modulare in legno, nuovi hangar, torre di controllo, impianti energetici e un impianto fotovoltaico da 15,5 MWp per rendere autosufficiente lo scalo anche dal punto di vista economico. Sul fronte opposto, la proposta del Centro sportivo immagina un’area pubblica multifunzionale, con parco attrezzato, piscine, piste, campi e percorsi inclusivi, tutta alimentata da energie rinnovabili.
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