La vita di Paul Gascoigne, oggi 58 anni, è stata caratterizzata da straordinari momenti calcistici, ma anche da una serie di tragedie personali e lotte contro l’alcolismo e la salute mentale che hanno costellato la sua esistenza fuori dal campo. Dopo una carriera brillante, iniziata al Newcastle e proseguita con il Tottenham, la Lazio e i Glasgow Rangers, la sua immagine è stata spesso offuscata da episodi legati a dipendenze e ricadute depressive.
In particolare, Gascoigne ha vissuto diversi momenti difficili: nel 1997 la sua carriera in declino a causa degli infortuni è stata aggravata da problemi emotivi, con tentativi di suicidio e ricoveri in ospedali psichiatrici. Il suo alcolismo, ampiamente documentato, lo ha portato più volte a ricoveri d’urgenza e a gesti autolesionistici, come nel 2015 quando fu trovato privo di sensi con una mano ferita. Negli ultimi anni ha cercato di migliorare la sua situazione, partecipando agli Alcolisti Anonimi e sottoponendosi a terapie, ma le ricadute sono state frequenti.
Le leggendarie follie di Gazza
Quante follie memorabili entrate nel mito del calcio e dell’intrattenimento popolare ad opera di "Gazza". Fra gli aneddoti più divertenti, quelli raccontati dal suo allenatore alla Lazio, Dino Zoff. Gascoigne una volta si presentò in hotel durante un ritiro senza nemmeno preoccuparsi di vestirsi perché gli era stato detto di scendere "così com’era". Il giocatore infatti scese completamente nudo nella hall davanti a Zoff e ai compagni, spiegando candidamente: "Mister, lei mi ha detto di scendere così come ero e io sono sceso così".

Gazza con la nazionale inglese
Un altro aneddoto simile racconta che durante un viaggio in pullman per una trasferta, Gascoigne approfittò del buio in una lunga galleria per spogliarsi completamente e al suo risveglio Zoff lo trovò seduto accanto a lui completamente nudo e intento a leggere un giornale, suscitando la sua ira e le risate dei compagni.
Una delle leggendarie pazzie di Gascoigne risale agli Europei del 1996, quando tutta l’Inghilterra fu conquistata dalla sua energia e spontaneità. Prima della semifinale contro la Germania, tormentato dall’emozione e dal timore di saltare la finale per squalifica, uscì di notte dall’hotel per sfogarsi giocando a tennis con due turisti americani. Bobby Robson, il suo allenatore-pastore, lo trovò dopo poco e cercò di calmarlo, ma quella notte assai agitata rimase un simbolo del suo carattere unico e fragile. Durante la stessa competizione, le lacrime di Gazza dopo il fallo che causò il rigore decisivo alla Germania commossero milioni di tifosi, mostrando la sua umanità dietro il talento folgorante.
In un match contro la Juventus del dicembre 1993, pur giocando pochi minuti, fu assoluto protagonista della vittoria. Durante il periodo romano non mancarono scene indimenticabili: ad esempio, prima di una partita contro la Juventus, Gascoigne rispose con un rutto a un giornalista, gesto che fece scandalo e divenne un caso mediatico persino in Parlamento. Il suo rapporto con i tifosi e la stampa era complicato, ma non mancavano momenti di grande affetto e riconoscenza.

Gascoigne ha indossato anche la maglia della Lazio
Gli amici di Gazza raccontano di un uomo dal "cuore enorme ma troppo pazzo". Gary Lineker, suo grande amico e collega, lo ha sostenuto anche nelle battaglie contro l’alcolismo, finanziando trattamenti di riabilitazione. Steve Foster, suo assistente personale, è stato spesso accanto a lui nei momenti più critici, come nell’ultimo intervento salvavita in casa. Chris Forster, proprietario di una piccola squadra inglese, lo ricordava come quel fuoriclasse capace di presentarsi ai suoi allenamenti anche in condizioni tutt’altro che perfette, ma sempre col sorriso e la voglia di divertirsi.
Non sono mancate le avventure rocambolesche: durante un volo al Mondiale 1990, Gascoigne, per superare la paura di volare, scese nella cabina di pilotaggio e senza permesso azionò una leva, facendo temporaneamente picchiare l’aereo, tra il terrore generale ma anche l’ilarità dopo il salvataggio della situazione.