Sanità
Allarme virus West Nile, ecco cosa c'è da sapere
Torna l'incubo virus in Italia? Da settimane si registra un certo allarme per alcuni casi di infezione legati al "West Nile", sfociati in ricoveri ospedalieri. Sarebbero due le persone decedute da marzo, anche a causa di pregresse complicazioni. C'è da avere realmente paura? Il West Nile è un virus trasmesso principalmente dalle zanzare comuni notturne, che infettano gli uccelli e occasionalmente passano il virus all’uomo e ai cavalli, ma non da persona a persona. L’infezione è presente da anni in Italia e, con l’arrivo della stagione calda, si intensificano i casi e le attenzioni.
Come si contrae
Il contagio avviene esclusivamente tramite la puntura di zanzare infette. Le zanzare si infestano pungendo uccelli portatori del virus e, successivamente, possono trasmetterlo all’uomo. Non è possibile contrarre la malattia attraverso contatti diretti, come scambi di fluidi corporei o trasmissione sessuale.
Sintomi e malattia
La maggior parte degli infetti (oltre l’80%) non manifesta alcun sintomo, vivendo l’infezione in modo asintomatico. Circa il 20% invece sviluppa una forma lieve, simile a una comune influenza, con febbre, mal di testa, nausea e vomito, dolori muscolari e articolari, linfonodi ingrossati, eruzioni cutanee non pruriginose e stanchezza. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra due e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.
Questi sintomi generalmente durano pochi giorni e si risolvono spontaneamente. Nei bambini spesso si osserva una febbre leggera, mentre nei giovani la febbre è più alta e si associa a mal di testa e dolori muscolari.
In meno dell’1% dei casi l’infezione evolve in una forma grave, detta neuroinvasiva, che interessa il sistema nervoso centrale e può provocare encefalite (infiammazione del cervello), meningite (infiammazione delle membrane cerebrali), meningoencefalite (combina entrambe le condizioni), paralisi, convulsioni, coma.
Queste manifestazioni neurologiche gravi sono più frequenti in anziani e persone con sistema immunitario debilitato. In rari casi, circa uno su mille, il virus può causare encefalite letale. Alcuni effetti neurologici possono lasciare danni permanenti.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa su specifici test di laboratorio che cercano nel sangue o nel liquido cerebrospinale anticorpi contro il virus o lo stesso virus tramite tecniche molecolari come PCR. Poiché gli anticorpi possono persistere a lungo, è spesso necessaria una conferma ripetuta del test.
Ad oggi non esiste una terapia antivirale specifica o un vaccino approvato per gli esseri umani. Il trattamento è di supporto e si concentra sui sintomi: riposo e antipiretici in caso di forme lievi; in caso di malattia grave può essere necessario il ricovero ospedaliero per terapie intensive, supporto della respirazione e controllo delle complicanze neurologiche.
Come prevenire l’infezione
La prevenzione si basa soprattutto sull'evitare le punture di zanzara usando repellenti cutanei e zanzariere, soprattutto al tramonto e di notte; ridurre i ristagni d’acqua dove le zanzare si riproducono e indossare abiti chiari e coprenti in aree a rischio. La sorveglianza sanitaria e i programmi di controllo degli insetti sono fondamentali per limitare la circolazione del virus.
Non solo zanzare
Attenzione al contagio anche per chi lavora nel mondo dei cavalli: la raccomandazione va a proprietari e detentori di equidi, centri ippici e maneggi l'adozione di misure volte a ridurre il rischio di contatto tra vettori e animali. Il ministero della Salute, con una circolare rivolta anche agli ordini dei medici e agli istituti zooprofilattici, ha invitato a "potenziare la sorveglianza dei casi umani di infezione da West Nile Virus e tutte le attività di sorveglianza integrata veterinaria" e si chiede di "garantire con la massima attenzione e continuità l'attuazione della sorveglianza entomologica e sugli uccelli stanziali" e di mettere in atto le misure per il "rilevamento precoce della circolazione virale" per il "controllo del vettore (trattamenti adulticidi/larvicidi, riduzione dei focolai larvali)" nonchè "l'adozione di misure di protezione Individuale della popolazione" e per "la sicurezza trasfusionale e dei trapianti".
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