Cronaca
consulenza della difesa di Stasi
Le conclusioni della consulenza della difesa di Stasi sono state pubblicate nella giornata odierna sui social del Tg1. Secondo questi risultati di parte l’impronta 33 sarebbe “intrisa di sudore e di sangue”. E si tratta dell’impronta ritrovata sul muro della villetta di via Pascoli, sulle scale che portano alla cantinetta dell’abitazione, nelle vicinanze di dove è stato ritrovato il corpo di Chiara Poggi.
I consulenti della difesa di Alberto Stasi hanno effettuato un esperimento giudiziale svolto in laboratorio e una simulazione in 3d al computer: in base a questi esami emergerebbe che “quella impronta intrisa di sudore e di sangue” sia stata lasciata sul muro da una persona che “si è appoggiata alla parete che sovrasta le scale per non perdere l’equilibrio, senza però scendere i gradini”.
Per i tecnici della difesa Stasi si tratta di “un contatto palmare intenso non compatibile con una normale discesa per le scale. Non un’impronta occasionale ma un contatto palmare intenso di chi appoggia tutto il proprio peso sul muro”.
E’ arrivato il commento di Angela Taccia, che fa parte del team di avvocati della difesa di Andrea Sempio: “Siamo giunti a conoscenza del deposito della consulenza da parte della difesa Stasi, ancora una volta dai media. Nessun timore, è una consulenza di parte che ha il medesimo valore della nostra stessa consulenza. Niente è stato accertato. Siamo fiduciosi che la verità su Andrea Sempio verrà a galla, prima o poi”.
L’indagine prosegue alla ricerca di elementi che possano essere ritenuti utili. Così come prosegue la ricerca di ignoto 3, vale a dire l’uomo a cui possa essere attribuito il dna che è stato ritrovato con il tampone orale effettuato sul corpo di Chiara Poggi.
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