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La scelta

Siena, finisce un'epoca: dal 1 agosto la Misericordia non trasporterà più gli organi per i trapianti. Ecco chi subentra, i motivi

La Confraternita era l'unica realtà in Toscana a gestire il servizio coi suoi volontari, ma difficoltà logistiche e scarsa remunerazione hanno suggerito il passo indietro

Claudio Coli

27 Luglio 2025, 05:13

Siena, finisce un'epoca: dal 1 agosto la Misericordia non trasporterà più organi per i trapianti. Ecco chi subentra, i motivi

Misericordia di Siena, finisce un'epoca

Dal primo agosto 2025 finisce un’epoca: dopo 30 anni la Misericordia di Siena non si occuperà più del servizio di trasporto organi, cuore e polmoni. Il 31 luglio sarà l’ultimo giorno in cui i mezzi della Confraternita, con a bordo volontari autisti e soccorritori, si attiveranno con le forze dell’ordine per trasportare negli ospedali gli organi vitali destinati ai trapianti. La scelta della Misericordia di chiudere questo capitolo trentennale è stata volontaria, e già comunicata in via definitiva alcuni mesi fa, maturata certo non senza sofferenza visto l’impegno profuso nel tempo per portarla avanti. L’attività della Misericordia di Siena era un unicum a livello regionale: il servizio senese era l’unico in tutta la Toscana a essere gestito dai volontari dell’associazione. 

Tutte contingenze che starebbero allontanando i più giovani. Secondo il quinto rapporto sul terzo settore, in Toscana si sono persi 50mila volontari negli ultimi sei anni. Sempre meno ragazzi e ragazze coinvolti e l’età media dei volontari che sale, quasi la metà sono over 55, mentre gli under 29 sono solo il 15,5% del totale. Ed è per questo che a fine maggio al Santa Maria della Scala la Misericordia, in collaborazione con Asl Tse e 118 ha promosso la “giornata del giovane volontario soccorritore nell’emergenza urgenza”, con l’obiettivo di far conoscere ai più giovani la realtà del volontariato e invogliarli a impegnarsi in un’attività fondamentale e vitale. “Molti cittadini non sanno come funziona il meccanismo – sottolinea Almi – ma più della metà degli accessi del 118 all’ospedale avviene con i soccorritori volontari. Il problema dei giovani e del necessario ricambio esiste sempre, speriamo bene per il futuro”.

 
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