Salute
In Italia arriva anche il virus Chikungunya
Non solo West Nile. In Italia sbarca anche il virus Chikungunya: "caso zero" scoperto nel Bolognese, scattano le misure di prevenzione in Emilia-Romagna e Veneto, si tratta di un paziente rientrato da un viaggio in una zona a rischio. C'è da preoccuparsi? Cosa c'è da sapere.
Il virus Chikungunya è una malattia virale trasmessa soprattutto dalla puntura di zanzare infette appartenenti al genere Aedes, in particolare dalla zanzara tigre (Aedes albopictus) e Aedes aegypti. Originaria delle regioni tropicali di Africa, Asia e America Latina, recentemente ha iniziato a manifestarsi anche in Europa, con casi rilevati in Francia e in alcune zone d’Italia dove la zanzara tigre è presente.
Il nome “chikungunya” deriva dalla lingua swahili e significa “ciò che curva” o “contorce”, riferendosi alla caratteristica postura assunta dai pazienti a causa dei forti dolori articolari che questa malattia provoca. Dopo un periodo di incubazione che va da uno a dodici giorni, in media tra tre e sette, i sintomi compaiono all’improvviso e si manifestano con febbre alta, dolori articolari molto intensi, soprattutto a mani e piedi, che limitano il movimento e causano rigidità. Accanto a questi, si possono presentare affaticamento, mal di testa, eritemi cutanei a macchie rosse sul corpo e sul volto, dolori muscolari, nausea e talvolta congiuntivite. Nei casi più gravi o in chi soffre di patologie pregresse, i dolori articolari possono persistere per mesi o addirittura anni, compromettendo seriamente la qualità della vita.
Attualmente non esiste una terapia antivirale specifica per il Chikungunya; il trattamento consiste nel controllare i sintomi attraverso antipiretici e antidolorifici, accompagnati da un adeguato riposo. Nei casi di dolore articolare prolungato possono essere utili terapie sintomatiche e sedute di fisioterapia per migliorare la mobilità.
La prevenzione è quindi fondamentale e si basa principalmente sul controllo della diffusione delle zanzare e sulle protezioni individuali, come l’uso di repellenti, indossare abiti coprenti soprattutto nelle ore di maggiore attività delle zanzare, installazione di zanzariere e riduzione delle acque stagnanti dove questi insetti si riproducono. Una novità importante riguarda l’introduzione in Europa del primo vaccino autorizzato contro il Chikungunya, Ixchiq, un vaccino a virus vivo attenuato indicato per adulti sopra i 18 anni, specialmente consigliato per chi viaggia in zone endemiche o per persone più vulnerabili come anziani o malati cronici. Questo vaccino rappresenta un valido strumento per prevenire l’infezione e limitare la sua diffusione.
Nel 2025, sono stati segnalati diversi casi autoctoni e importati in vari Paesi europei, inclusa l’Italia, dove sono stati attivati interventi di disinfestazione soprattutto in alcune zone del Bolognese. In Francia si registrano centinaia di casi dalla primavera fino all’estate di quest’anno. La preoccupazione riguarda la capacità del virus di causare dolori articolari debilitanti e la facilità con cui si diffonde in aree abitate dalle zanzare vettori. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme globale, sottolineando che fino a cinque miliardi di persone in oltre cento paesi sono potenzialmente a rischio.
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