La protesta
A Monteroni un eliporto privato tra le case
Un eliporto privato a poche decine di metri dalle case e dalla strada provinciale: nel comune di Monteroni d'Arbia, lungo la via che collega ad Asciano, la tranquillità di alcune famiglie è stata improvvisamente sconvolta. Da mesi, la realizzazione di una pista per elicotteri fra le abitazioni sta provocando proteste, richieste di chiarimenti e un braccio di ferro legale che coinvolge residenti, enti pubblici e autorità dell’aviazione civile.
La presenza della piazzola è stata scoperta quasi per caso dopo un volo di prova che ha sorvolato giardini e abitazioni, dando il via a una serie di segnalazioni e richieste di chiarimenti rivolte a Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) e al Comune. I residenti hanno espresso preoccupazioni per la sicurezza, il possibile rumore e l’impatto sul valore degli immobili, chiedendo chiarezza sulla conformità della struttura, sulle distanze dagli edifici e sulle responsabilità in caso di danni.
Le risposte istituzionali sono arrivate nei tempi previsti dalla procedura, ma la vicenda si è rivelata complessa. Da una parte, chi ha promosso l’elisuperficie sottolinea il numero limitato di atterraggi previsti ogni anno e il rispetto delle normative tecniche; dall’altra, alcune famiglie denunciano un impatto sulla qualità della vita e temono per la sicurezza vista la vicinanza con le abitazioni e la strada provinciale oltre all’inquinamento acustico.
La questione ha rapidamente assunto anche un profilo giuridico: sono stati coinvolti legali di parte, sono state richieste perizie e accessi agli atti, e il Comune ha effettuato sopralluoghi e verifiche. È emerso che i lavori di movimento terra e la realizzazione di muri di contenimento sono stati avviati senza alcune delle autorizzazioni previste, in particolare senza la comunicazione edilizia e il nulla osta per il vincolo idrogeologico, come richiesto dalla normativa regionale. In una fase successiva, è stata presentata una richiesta in sanatoria per regolarizzare la situazione.
Dal punto di vista tecnico, la normativa sulle elisuperfici occasionali prevede che sia il pilota a valutare l’idoneità dell’area, fino a un massimo di cento movimenti l’anno, senza l’obbligo di un iter autorizzativo analogo a quello degli eliporti. Le operazioni di volo, comunque, non devono coinvolgere centri abitati o assembramenti di persone e devono rispettare le regole urbanistiche e ambientali. Nella pratica, il controllo effettivo di questi aspetti si attiva spesso a seguito di segnalazioni dei cittadini e successive verifiche degli enti competenti.
La situazione, ancora aperta, mette in evidenza le incertezze normative che circondano le elisuperfici private, dove molti margini restano affidati alla discrezionalità dei singoli e dove le istituzioni locali si trovano spesso a rincorrere gli eventi più che a prevenirli. Nonostante le regole in materia di sicurezza, il confronto tra esigenze individuali e diritti collettivi resta quanto mai acceso, in attesa di una soluzione che possa riportare serenità nel piccolo borgo. Il procedimento amministrativo è tuttora in corso e dovrà stabilire se l’elisuperficie possa essere mantenuta o se occorra ripristinare lo stato dei luoghi. Il caso rappresenta un banco di prova per le regole che dovrebbero governare l’uso dei territori in aree tanto preziose quanto fragili come le Crete Senesi.
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