SIENA
In foto Giuseppe Cesarano della Cisl e Daniela Miniero della Cgil
Diventano un caso le stabilizzazioni di 22 lavoratori del gruppo Trigano, azienda che produce camper e van a San Gimignano. Se da un lato la Cisl rivendica il successo dei nuovi contratti a tempo indeterminato, dall'altro la Cgil ritiene insufficienti queste assunzioni, in quanto ci sono altre 21 persone rimaste precarie.
“Ventidue lavoratrici e lavoratori con soli 21-22 mesi di anzianità sono stati assunti a tempo indeterminato – afferma il segretario generale della Fim Cisl Siena Giuseppe Cesarano - a testimonianza di una strategia aziendale orientata alla stabilità occupazionale e al superamento del precariato. Tra i contratti stabilizzati spicca un caso emblematico: una giovane lavoratrice in stato di gravidanza, con appena 18 mesi di anzianità, ha visto il proprio contratto trasformarsi in un contratto a tempo indeterminato. Un gesto concreto che dà valore alla maternità e ai diritti delle donne nel mondo del lavoro”.
Non concorda però la Cgil: “Credo che queste stabilizzazioni - afferma la segretaria generale della Fiom Cgil Siena Daniela Miniero (nella foto) - siano frutto di altre valutazioni, come per esempio la sentenza di un mese e mezzo fa che dichiara per la seconda volta illegittimo un accordo di prossimità firmato dalla Fim Cisl con la Trigano nel 2019 perché eliminava nei contratti a termine le causali. Nel luglio del 2024 fu fatto un nuovo accordo di prossimità, che la Fiom non ha firmato perché chiedeva un diritto di precedenza per i 44 contratti che non sarebbero stati rinnovati ad agosto 2024. L’azienda non volle inserire il diritto di precedenza per quelli che venivano lasciati a casa e non voleva inserire le causali, andando in deroga rispetto a quello che prevede la legge, anche nei secondi dodici mesi. L’unica differenza con l’accordo del 2019, è che riportava i 48 mesi, periodo in cui nell’accordo del 2019 potevano essere fatti contratti a termine, a 24 mesi. E le stabilizzazioni sono di tutti i contratti a 24 mesi”.
Per la Cgil è un discorso che riguarda la sostanzialità dei diritti dei lavoratori: “Apprendo - prosegue Miniero - con sommo stupore, da donna, che sempre dallo stesso sindacato viene pontificata l’azienda, perché avrebbe trasformato un contratto a tempo determinato in indeterminato a una ragazza incinta. Credo glorificare un’azienda perché fa una cosa normale se si parte da un approccio culturale non discriminatorio, non vedo perché questa assunzione a tempo indeterminato debba essere presentata come una cosa rivoluzionaria. Così la strada per vedere riconosciuti dei diritti è lunga”.
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