Il ministro dell'interno Matteo Piantedosi ha così commentato la strage: "L’ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno. La tragedia di oggi è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private. È nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima".
Una strage senza fine: i numeri
Secondo Unhcr, l'agenzia Onu per i rifugiati, dall'inizio dell'anno 675 persone sono decedute lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Secondo i dati dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), dal 2014 a oggi sono circa 31.700 i migranti morti o scomparsi durante il viaggio nel Mediterraneo.
Nel solo anno 2024, sono stati registrati 2.452 decessi nel Mediterraneo, un leggero calo rispetto al picco di 3.155 morti del 2023, ma comunque un numero estremamente alto. Nei primi mesi del 2025 già si contano oltre 900 morti, con almeno 675 persone decedute sul pericoloso percorso nel Mediterraneo centrale fino ad ora, senza contare le vittime recenti di incidenti come il naufragio di Lampedusa di agosto 2025.