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Il caso

Anziana morta in casa a Castellina in Chianti, indagate per omicidio due donne, una è la nipote: ipotesi rapina finita male. Scosso il paese

L'85enne Franca Genovini morì il 7 agosto 2024, le indagini hanno ricostruito una possibile rapina sfociata nel sangue: i gioielli trafugati venduti a un compro oro. Il sindaco del borgo: "Vogliamo quanto prima darle una degna sepoltura"

Claudio Coli

19 Agosto 2025, 05:15

tribunale di Siena

Giallo dell'anziana di Castellina in Chianti, clamorosa svolta

Fu trovata senza vita nella sua casa l'anno scorso, il 7 agosto 2024, e sulle prime si pensò a un decesso per cause naturali: invece le indagini avrebbero portato a una svolta inattesa e sconvolgente. Ci sono due persone indagate per la morte di Franca Genovini, 85enne di Castellina in Chianti, residente in località Malafrasca: a una 36enne del luogo, nipote acquisita della vittima, e a una 25enne di Taranto, la Procura di Siena contesta i reati di omicidio, rapina e ricettazione. Secondo le ipotesi investigative la morte dell’anziana potrebbe essere legata a motivi economici, in particolare si pensa a una rapina sfociata in tragedia. Le accuse sono il frutto di un anno di serrati accertamenti condotti dai carabinieri del Reparto Operativo di Siena, guidato dal Colonnello Gennaro Nasti, e coordinati dal pm Niccolò Ludovici.

In un primo momento, come detto, le ipotesi portavano a pensare a una morte non violenta, scaturita da un malore: la signora fu trovata seduta su una sedia. Ma col tempo i dubbi si sono accavallati e gli inquirenti hanno capito che c'era altro dietro, arrivando ad accendere i riflettori sulle due donne, per verificarne il coinvolgimento. La mancata restituzione della salma, mesi dopo la morte, faceva intendere che la Procura, prima di dare il nulla osta, volesse vederci chiaro e infatti sono stati numerosi gli approfondimenti tecnici, tra cui l’intervento dei carabinieri del RIS, a caccia di impronte all’interno dell’abitazione teatro dell’omicidio.

L'elemento chiave che ha fatto drizzare le antenne degli investigatori è stata l’assenza di alcuni gioielli dalla casa, di proprietà dell’anziana, e che la stessa indossava sempre. Da qui le ricerche sono giunte a un compro oro in cui le due indagate avrebbero portato la refurtiva della presunta rapina. L’esercizio commerciale, secondo la ricostruzione investigativa, avrebbe pagato i preziosi alle due donne con dei bonifici ai conti intestati proprio alle indagate. Un altro elemento raccolto sarebbe stato costituito dalle telecamere che puntano intorno alla casa: gli occhi elettronici avrebbero immortalato le due donne sostare nei pressi della casa dell’85enne. Tutte prove che comunque saranno da vagliare in sede processuale, ed è probabile infatti che venga svolto l’incidente probatorio per poter cristallizzare il quadro della situazione. Nel frattempo l’indagine, nel massimo riserbo, prosegue, per delineare la modalità con cui sarebbe stata assassinata la signora, e per appurare se il delitto è stato commesso d’impeto nel corso della rapina, o è stato studiato in precedenza per conseguirla.

La svolta impressa all’inchiesta ha scosso il paese: la vittima era conosciuta da tutti, aiutava nelle attività della parrocchia ed era una presenza fissa a messa. La speranza dei concittadini è ora di poterle dare l’ultimo saluto: il corpo, a distanza di un anno, è ancora oggi conservato all’ospedale le Scotte. “Ci siamo tutti rimasti male per l’evoluzione presa dalle indagini – ammette il sindaco del borgo chiantigiano, Giuseppe Stiaccini – è un fatto grave, qui ci si conosce tutti, dispiace tanto. La signora era molto conosciuta, aspettiamo di poterle dare quanto prima una degna sepoltura, è un fatto di dignità”.
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