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Il lutto

Scomparsa del professor Mondillo, oggi i funerali. Il ricordo di Università e Scotte, i colleghi: "Competenza, leadership e disponibilità verso pazienti e familiari"

Siena piange un luminare di fama nazionale e internazionale

Caterina Iannaci

22 Agosto 2025, 07:03

Mondillo

Il professor Sergio Mondillo

Lutto trasversale a Siena per la scomparsa del professor Sergio Mondillo, luminare di cardiologia delle Scotte, già Associato di Cardiologia dell’Ateneo, figura amata dalla comunità studentesca e profondamente stimata dai colleghi. Oggi sono previsti i funerali alla chiesa di San Miniato. Il Rettore Roberto Di Pietra: “Esprimo il cordoglio mio personale ed a nome di tutta la comunità universitaria per la scomparsa del Professor Sergio Mondillo, sottolineando l’importante ruolo che ha svolto nell’ambito della cardiologia dal punto di vista universitario e dell’Azienda ospedaliero universitaria senese”.

Il professor Mondillo, originario di Salerno, si era laureato in Medicina e Chirurgia con specializzazione in Cardiologia e in Medicina dello sport. Dagli inizi in Ateneo come medico interno presso l’Istituto di Clinica medica, viene poi nominato Ricercatore e svolge a Siena la sua carriera accademica, per divenire quindi Professore Associato nel settore delle Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’allora Facoltà di Medicina e Chirurgia. Diviene quindi Direttore della scuola di specializzazione in Cardiologia dell’Università di Siena, e responsabile dell’Unità Operativa Complessa (UOC) di Cardiologia Universitaria presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Sono stati numerosi gli incarichi di insegnamento svolti nell’ambito del corso di studi in Medicina e Chirurgia e nei corsi di laurea in ambito sanitario e nella Scuola di Specializzazione.

Autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali peer reviewed, è stato revisore per importanti riviste cardiovascolari. Ha diretto numerosi corsi di ecocardiografia ed è stato organizzatore di meeting e congressi sui temi dello scompenso cardiaco e dell’ecocardiografia, oltre che relatore in congressi italiani e internazionali. In quiescenza dall’anno 2020.

“L’Azienda ospedaliero-universitaria Senese – è la nota – esprime profondo cordoglio per la scomparsa del professor Sergio Mondillo, figura di riferimento della cardiologia italiana e internazionale, che ha dedicato la sua vita alla cura del paziente, alla ricerca e alla formazione di nuove generazioni di medici e cardiologi. Il professor Mondillo ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo e nella diffusione dell’ecocardiografia clinica, sempre intesa come strumento al servizio del paziente. È stato coordinatore nazionale del gruppo di studio di Ecocardiografia della Società Italiana di Cardiologia e presidente della sezione Tosco-Umbra della stessa Società, contribuendo in modo determinante alla crescita e al consolidamento della disciplina. Direttore della UOC Cardiologia Universitaria e per tredici anni Direttore della Scuola di Cardiologia dell’Università di Siena, ha formato generazioni di cardiologi, promuovendo una ricerca scientifica di alto livello in molteplici ambiti, dall’ecocardiografia allo scompenso cardiaco avanzato, fino alla cardiologia sportiva e preventiva. Autore di oltre 350 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, è stato relatore in centinaia di congressi nazionali e internazionali e responsabile scientifico di corsi di ecocardiografia sin dagli albori della metodica fino agli sviluppi più innovativi. Con grande impegno civile ha dato impulso al progetto “Siena città cardioprotetta”, favorendo l’installazione di defibrillatori automatici in vari punti della città per la sicurezza dei cittadini”.

“Verrà ricordato con affetto non solo per la sua competenza e leadership – è il ricordo dei professori Matteo Cameli, Flavio D’Ascenzi, Marta Focardi, Giulia Elena Mandoli, Maria Concetta Pastore, Luna Cavigli e a nome delle diverse generazioni di allieve e di allievi – ma anche per la sua estrema disponibilità nei confronti di pazienti, familiari e colleghi, e soprattutto per la sua umanità, sempre presente sia nelle scelte cliniche che nell’impegno didattico. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nella comunità cardiologica e scientifica, ma anche in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo, collaborare con lui e raccoglierne l’insegnamento. La direzione aziendale e tutto l’ospedale si stringono intorno alla famiglia, agli amici e a tutte le persone che gli hanno voluto bene”.

 

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