Il personaggio
Addio ad Emilio Fede
Emilio Fede, una storia di irresistibile ascesa ma anche di rumorosa caduta. L'Italia ha detto addio a un pezzo di storia del giornalismo italiano, storico direttore del Tg4, che si è spento a 94 anni. Nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1931, ha attraversato decenni di cronaca e televisione con un carisma e uno stile inconfondibili, sempre al fianco di Silvio Berlusconi, a cui dedicava un'ammirazione mai celata.
Dall’inizio della sua carriera, Fede ha saputo farsi notare: esordisce nella carta stampata, ma presto si orienta verso la tv, entrando nel 1954 nella Rai e diventando inviato speciale per otto anni, fino a dirigere il Tg1. Il suo passaggio a Mediaset nel 1989 segna una svolta epocale, diventando direttore del Tg4 per ben vent’anni, con edizioni spesso da record di ascolto ma anche con molte polemiche, soprattutto per la sua faziosità, favorita dall’osservatorio di Pavia, e i legami stretti con Berlusconi.
Non sono mancati i momenti di bufera, a partire dai processi per gioco d’azzardo o per vicende giudiziarie più complesse legate al caso Ruby, che ne hanno offuscato l’immagine pubblica. Nonostante ciò, la sua presenza nel panorama televisivo è stata costante fino al 2012, anno in cui Mediaset lo ha sollevato dalla direzione del Tg4.
Secondo quanto riportato da “La Stampa”, l’ex direttore del Tg4 ricevette al tempo una lettera dall'azienda che poneva fine al contratto da 27mila euro lordi mensili che Fede percepiva da almeno tre anni (dopo il licenziamento del 2010 e il successivo reintegro in azienda come consulente). Al giornalista era concesso anche un appartamento a Milano Due due autisti, un segretaria e un ufficio.
Fede fece ricorso al tribunale civile di Milano per chiedere a Mediaset il reintegro e il pagamento di 8.411.000 euro come risarcimento e di contro l'azienda motivava la scelta dell'allontanamento per via del fatto che fosse indagato per associazione a delinquere a scopo di diffamazione per il presunto ricatto nei confronti dei vertici Mediaset con un fotomontaggio a luci rosse. La causa si chiuse nell’aprile 2015, quando il Tribunale civile di Milano respinse la sua richiesta di risarcimento e gli impose di versare a Mediaset circa 10.000 euro per le spese di causa.
Fede raccontò della sua situazione economica nel 2017, in una intervista al programma radiofonico La Zanzara, dichiarando di ricevere “9.870 euro di pensione al mese dopo 60 anni di contributi”, che gli permettevano di vivere “elegantemente rispetto a tanta gente che non sa come campare”. Oltre a questo affermò di avere a disposizione una casa di proprietà e di vivere in “un appartamento di una società di Mediaset” con un affitto di “3.000 euro al mese” ridotto “solo di duecento euro” dopo la sua richiesta. Nonostante questo nel 2018 l'ex direttore del Tg4, alla vigilia del processo Ruby, che lo vide condannato a 4 anni e 7 mesi per favoreggiamento della prostituzione, assicurò di avere sul conto solo 2.800 euro. “Non ho messo da parte nulla, al casinò ho perso più di 200mila euro”.
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