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SIENA

Zanzare e virus sotto la lente

Da tre anni l’Università di Siena monitora le varie specie e le possibili malattie che possono trasmettere. Parla il professor Frati

Claudio Coli

07 Settembre 2025, 05:43

West Nile

Clima tropicale, più uomini e mezzi che si muovono in tutto il mondo: le zanzare stanno diventando un vettore di virus sempre più pervasivi, come dimostra, un po’ in tutta Italia, la crescita di segnalazioni di infezioni e virus come West Nile e Dengue. Ed ecco che la scienza si sta attivando per trovare delle contromisure adatte: da tre anni è in corso all’Ateneo senese uno studio sulle malattie infettive, che prevede il monitoraggio e la sorveglianza delle zanzare, in cui sono protagonisti due eccellenze locali, ovvero il professor Francesco Frati dell’Università di Siena, tra i più noti e prestigiosi entomologi italiani, e la virologa e microbiologa Maria Grazia Cusi. Finanziato dai fondi Pnrr, il lavoro di studio e ricerca è interno al progetto IN-FACT, e punta al controllo e alla sorveglianza delle varie specie di zanzare per capirne l’evoluzione, e quali malattie sono in grado di trasmettere, così da formulare una adeguata prevenzione.

Lavoriamo al monitoraggio preventivo delle zanzare e delle nuove specie invasive – spiega il professor Frati – che sono potenziali vettori di malattie infettive, così da valutarne la diffusione e capillarità, oltre che i genomi che li rendono resistenti agli antibiotici e agli insetticidi. Le zanzare – aggiunge – sono analizzate nel laboratorio della professoressa Cusi, per capire se sono portatrici di virus e batteri”.

La ricerca è importante dal momento che le zanzare aumentano, e di conseguenza le potenziali malattie che diffondono, di pari passo con le mutazioni del mondo moderno. “Più aumentano gli uomini e i mezzi che si muovono nel mondo, nel contesto di un clima sempre più tropicale, più emergono specie nuove. Basti pensare alla zanzara tigre, che si è diffusa da soli 20 anni in Italia e si affianca a quella comune. Ma ci sono due nuove tipologie, la Koreicus, che proviene dalla Corea, e la Japonicus, originaria del Giappone, entrambe al momento limitate all’area del Triveneto”.

In quest’estate si è tanto parlato e si parla – anche in provincia di Siena – di zanzare e di virus quali Dengue e West Nile. “In realtà – nota Frati –a livello di casi di infezione siamo in linea con gli altri anni ma adesso se ne parla di più per un fatto di prevenzione, bisogna stare con gli occhi aperti. Sia Dengue che West Nile sono virus difficili da individuare perché provocano sintomi simili alla comune febbre, quindi l’obiettivo è dotarsi progressivamente di una diagnosi più specifica e rutinaria. Malattie come Dengue e West Nile – sottolinea il docente – producono una mortalità piuttosto bassa, ma possono creare problemi se colpiscono persone con altre patologie pregresse o uno stato immunitario compromesso. Chiaramente se si crea un focolaio il virus diventa più pericoloso”.

“A differenza del Covid – conclude Frati – che aveva una diffusione per via aerea elevatissima e difficile da contrastare, le malattie portate dalle zanzare sono più controllabili, dal momento che possiamo difenderci meglio dai vettori che sono gli insetti. Questa ricerca, che dovrebbe concludersi entro l’anno ma speriamo possa proseguire, intende fare da sorveglianza e monitoraggio delle zanzare per trovare modi efficaci per neutralizzarle”.

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