La giunta provinciale di Trento adotta un provvedimento che prevede la possibilità per gli infermieri di triage di prescrivere esami radiodiagnostici secondo protocolli sanitari, ma i tecnici sanità, radiologia medica e professioni sanitarie tecniche della riabilitazione non ci sta: l’ordine senese esprime ferma contrarietà rispetto al provvedimento adottato dalla Giunta provinciale di Trento e diffida formalmente i TSRM dall’eseguire esami radiodiagnostici prescritti da professionisti non medici.
"È inaccettabile che un progetto di tale portata venga condiviso esclusivamente con l’Ordine dei Medici e l’Ordine degli Infermieri, escludendo completamente l’Ordine TSRM e PSTRP, unico ente competente in materia di tecniche di radiologia medica. Tale omissione rappresenta una violazione del principio di equa valorizzazione delle professioni sanitarie, sancito dalla Legge 3/2018, e compromette la coerenza del sistema sanitario".

“La prescrizione radiodiagnostica è un atto clinico che comporta responsabilità medica, radioprotezione e valutazione del rischio – dichiara il Presidente della Commissione di Albo dei TSRM dell’Ordine di Siena Claudio Olmastroni – Ogni scorciatoia normativa mina la sicurezza del paziente e la dignità delle professioni coinvolte. Non possiamo accettare che si bypassino competenze consolidate per ragioni organizzative”.
La prescrizione di esami radiodiagnostici è un atto medico, come stabiliscono chiaramente il D.Lgs 101/2020, il D.M. 746/1994, le Leggi 42/1999 e 251/2000 e il Codice Deontologico TSRM, con riferimenti giurisprudenziali sia in Consiglio di Stato che in Cassazione Penale.
La Commissione d’Albo Nazionale TSRM e la Federazione Nazionale Ordini TSRM e PSTRP hanno già espresso preoccupazione, annunciando l’attivazione dello staff legale, dal momento che la proposta compromette l’appropriatezza clinica, già oggi carente in molte prescrizioni radiologiche, con rischio di esposizione ingiustificata a radiazioni e spreco di risorse pubbliche. L’attribuzione di competenze prescrittive agli infermieri, in un contesto di grave carenza organica, è incoerente e insostenibile. Così facendo si mina la coerenza del sistema sanitario, violando il principio di interdisciplinarità e rispetto delle competenze.
L’ Ordine TSRM e PSTRP di Siena propone una soluzione concreta, rispettosa delle competenze professionali e orientata all’efficienza, che contiene: Implementazione di protocolli clinici condivisi tra medici, infermieri e TSRM, che consentano al personale di triage di segnalare tempestivamente la necessità di esami radiodiagnostici, lasciando al medico la responsabilità prescrittiva; presenza di un medico prescrittore dedicato al triage, anche in modalità remota, per garantire la giustificazione clinica immediata; formazione congiunta tra professioni sanitarie per migliorare la comunicazione, la valutazione clinica e la gestione del rischio radiologico; digitalizzazione dei percorsi di triage, con sistemi che integrano alert clinici e supporto decisionale per il medico, riducendo i tempi senza violare le competenze. "Queste soluzioni permettono di snellire i flussi di Pronto Soccorso, garantendo al contempo appropriatezza, sicurezza e legalità" si afferma.
Alla luce di quanto sopra, l’Ordine TSRM e PSTRP richiede con urgenza la convocazione di tutti gli Ordini professionali coinvolti, per un confronto istituzionale trasparente, diffida formalmente i TSRM dall’eseguire esami radiodiagnostici prescritti da professionisti non medici, ritenendo tale pratica illegittima e deontologicamente inaccettabile e si riserva di intraprendere azioni legali nei confronti di datori di lavoro e professionisti che operino al di fuori del perimetro normativo e delle competenze professionali riconosciute.
La Legge Gelli-Bianco (Legge 24/2017) impone a ogni professionista sanitario l’obbligo di operare nel rispetto delle competenze, delle linee guida e delle buone pratiche clinico-assistenziali. Qualsiasi prestazione eseguita al di fuori del perimetro normativo espone il professionista a responsabilità civile, penale e disciplinare, con ricadute dirette sulla copertura assicurativa.
"In particolare, il TSRM che esegue un esame su prescrizione non medica potrebbe non essere coperto dalla polizza assicurativa, in quanto l’atto risulterebbe privo di legittimità.Le compagnie assicurative potrebbero rifiutare il risarcimento in caso di contenzioso, lasciando il professionista esposto a danni economici e legali. Il datore di lavoro che impone o tollera pratiche non conformi potrebbe essere chiamato a rispondere in sede giudiziaria".
Come dichiarato dal Presidente dell’Ordine TSRM PSTRP di Siena Massimo Ferrandi: “La sicurezza del paziente, la legalità dell’atto sanitario e il rispetto delle competenze professionali non sono negoziabili. Ogni deviazione da questi principi sarà contrastata con fermezza, in tutte le sedi istituzionali e giuridiche.”
In conclusione, il mancato coinvolgimento degli Ordini TSRM e PSTRP in decisioni strategiche che impattano direttamente sulla radiologia medica rappresenta un grave vulnus istituzionale. Le professioni sanitarie sono molteplici, e tutte meritano rispetto, ascolto e valorizzazione. Progetti che ignorano questa realtà sono destinati al fallimento, perché privi di legittimità, coerenza e sostenibilità.