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Sanità

Prescrizione esami radiodiagnostici per gli infermieri di triage, la rabbia dei tecnici sanitari di Siena: "Grave esclusione istituzionale"

L’Ordine esprime ferma contrarietà rispetto al provvedimento adottato dalla Giunta provinciale di Trento e diffida formalmente i TSRM dall’eseguire esami radiodiagnostici prescritti da professionisti non medici

Caterina Iannaci

22 Settembre 2025, 13:17

Ferrandi

Massimo Ferrandi

La giunta provinciale di Trento adotta un provvedimento che prevede la possibilità per gli infermieri di triage di prescrivere esami radiodiagnostici secondo protocolli sanitari, ma i tecnici sanità, radiologia medica e professioni sanitarie tecniche della riabilitazione non ci sta: l’ordine senese esprime ferma contrarietà rispetto al provvedimento adottato dalla Giunta provinciale di Trento e diffida formalmente i TSRM dall’eseguire esami radiodiagnostici prescritti da professionisti non medici.

 “La prescrizione radiodiagnostica è un atto clinico che comporta responsabilità medica, radioprotezione e valutazione del rischio – dichiara il Presidente della Commissione di Albo dei TSRM dell’Ordine di Siena Claudio Olmastroni – Ogni scorciatoia normativa mina la sicurezza del paziente e la dignità delle professioni coinvolte. Non possiamo accettare che si bypassino competenze consolidate per ragioni organizzative”.

La Commissione d’Albo Nazionale TSRM e la Federazione Nazionale Ordini TSRM e PSTRP hanno già espresso preoccupazione, annunciando l’attivazione dello staff legale, dal momento che la proposta compromette l’appropriatezza clinica, già oggi carente in molte prescrizioni radiologiche, con rischio di esposizione ingiustificata a radiazioni e spreco di risorse pubbliche. L’attribuzione di competenze prescrittive agli infermieri, in un contesto di grave carenza organica, è incoerente e insostenibile. Così facendo si mina la coerenza del sistema sanitario, violando il principio di interdisciplinarità e rispetto delle competenze.

"In particolare, il TSRM che esegue un esame su prescrizione non medica potrebbe non essere coperto dalla polizza assicurativa, in quanto l’atto risulterebbe privo di legittimità.Le compagnie assicurative potrebbero rifiutare il risarcimento in caso di contenzioso, lasciando il professionista esposto a danni economici e legali. Il datore di lavoro che impone o tollera pratiche non conformi potrebbe essere chiamato a rispondere in sede giudiziaria".

In conclusione, il mancato coinvolgimento degli Ordini TSRM e PSTRP in decisioni strategiche che impattano direttamente sulla radiologia medica rappresenta un grave vulnus istituzionale. Le professioni sanitarie sono molteplici, e tutte meritano rispetto, ascolto e valorizzazione. Progetti che ignorano questa realtà sono destinati al fallimento, perché privi di legittimità, coerenza e sostenibilità.

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