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Sicurezza e lavoro

Formazione professionale e riscatto sociale per 18 detenuti: consegnati gli attestati della scuola edile senese

 Un’opportunità reale di reinserimento sociale e futuro

Caterina Iannaci

23 Settembre 2025, 17:58

Attestati scuola edile senese

Scuola edile senese, consegnati gli attestati a 18 detenuti

Si è concluso oggi, con la consegna degli attestati di partecipazione all'interno del carcere di Santo Spirito di Siena, il progetto di formazione professionale promosso dalla Scuola Edile di Siena e rivolto a diciotto detenuti, con l’obiettivo di favorire il reinserimento sociale e lavorativo attraverso percorsi formativi mirati. Il progetto, realizzato dalla Scuola Edile di Siena in collaborazione con l’Agenzia Formativa di riferimento della Confesercenti Provinciale di Siena Cescot e C.P.I.A. 1 Siena, è stato finanziato dalla Regione Toscana tramite il Fondo Sociale Europeo.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio protocollo d’intesa siglato nel 2023 tra ANCE Toscana, FORMEDIL Toscana e il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Toscana e dell’Umbria, rappresentando un concreto esempio di politiche attive per l’inclusione.

 Un’opportunità reale di riscatto e futuro."Esprimo un sentito ringraziamento agli organizzatori, agli operatori e a tutti i detenuti che hanno partecipato con impegno ai percorsi di formazione professionale” - ha affermato il Direttore della Casa Circondariale Dott. Pujia. “Questo progetto ha rappresentato un'importante occasione di crescita, non solo per i partecipanti, ma per l’intera struttura, in quanto ha contribuito al rinnovamento di alcune aree dell'istituto. L’integrazione della formazione professionale nella realtà penitenziaria è essenziale per garantire l’attuazione della finalità rieducativa della pena, offrendo alle persone detenute strumenti concreti per un reinserimento positivo nella società."

 Anche il Comandante della Casa Circondariale, Dott. Innocenti, ha espresso il suo compiacimento per la conclusione del progetto “Iniziative di questo genere sono virtuose e fondamentali, perché oltre a promuovere un alto senso di umanità contribuiscono a trasmettere professionalità, come dimostra l’esperienza della Scuola Edile. È sempre importante ricordare l’enorme lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria che, garantendo quotidianamente la sicurezza e al tempo stesso trasmettendo valori e competenze, rende possibile il raggiungimento di risultati concreti e qualificanti. Donne e uomini che, spesso invisibili agli occhi dell’opinione pubblica, operano con dedizione silenziosa a servizio dello Stato”.

"I risultati raggiunti da questo progetto rappresentano un successo per l’intera comunità – ha dichiarato Giannetto Marchettini, Presidente della Scuola Edile di Siena. Abbiamo offerto ai detenuti una reale opportunità di riscatto attraverso la formazione professionale, rispondendo al tempo stesso al fabbisogno di manodopera qualificata nel nostro territorio. Un modello virtuoso che unisce inclusione sociale e sviluppo economico".

"Questo percorso dimostra come la formazione possa essere un vero strumento di riscatto e di nuove opportunità", afferma Carolina Pirozzi, Direttrice di Cescot Siena, l’Agenzia Formativa partner che ha curato il corso Cura degli ambienti, delle attrezzature e degli utensili – Preparazione piatti.

"Siamo profondamente orgogliosi dei nostri otto allievi che hanno portato a termine il percorso formativo. Questo traguardo è il risultato di una sinergia concreta tra istituzioni, partner di progetto e un corpo docente appassionato e competente. A ciascun partecipante rivolgiamo un augurio sincero: che l’attestato ottenuto non resti solo un documento, ma rappresenti un vero punto di partenza. Le competenze acquisite potranno aprire le porte al mondo del lavoro nella ristorazione e, soprattutto, rafforzare la consapevolezza che investire su sé stessi è sempre possibile, in ogni fase della vita."

 Anche Stefano Fabbri, vicepresidente nazionale e referente toscano dell’associazione Seconda Chance, partner del progetto, ha sottolineato il valore del percorso: "Più detenuti trovano un lavoro, minore è la probabilità che tornino a delinquere. Secondo il CNEL, la recidiva può scendere dal 60% al 2% per chi trova un’occupazione durante o subito dopo la detenzione. Questo progetto è una risposta concreta a un problema sociale e un’opportunità per le imprese".

Tre percorsi formativi, un unico obiettivo: reinserimento, un Modello educativo e sociale apprezzato

Coordinato da Stefano Cerretani, direttore della Scuola Edile di Siena, il progetto ha adottato una metodologia "on the job" adatta alla tipologia di utenza, con moduli specifici su attrezzature, tecnologie, disegno tecnico, restauro edilizio e comportamenti professionali, integrando anche attività scolastiche in collaborazione con il C.P.I.A. di Siena. Fondamentale è stato il modulo di educazione alla legalità e alla convivenza civile, per accompagnare ogni partecipante anche nella dimensione personale e sociale del reinserimento.

“Il progetto ha dimostrato che è possibile affermare la dignità della persona anche in contesti complessi come quello carcerario" – ha dichiarato Anna CarliPresidente della Fondazione Derek Rocco Barnabei, da sempre impegnata nella difesa dei diritti umani e nella lotta per la moratoria e l’abolizione della pena di morte nel mondo. In questo contesto, la formazione si conferma uno strumento concreto di inclusione sociale e rispetto della persona, capace di aprire reali prospettive di riscatto".

Il successo del progetto è il frutto di una sinergia forte tra istituzioni, enti formativi, associazioni e personale penitenziario. Fondazione Rocco Barnabei e Seconda Chance hanno contribuito in fase di progettazione e sostegno, dando solidità e respiro al programma formativo. In un contesto in cui il settore edile vive una fase di trasformazione tecnologica e crescente richiesta di personale qualificato, iniziative come questa rappresentano una risposta concreta al mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Il progetto “FORMaRE: Formazione per Reinserirsi” diventa così un modello replicabile per coniugare formazione, inclusione e sviluppo locale.

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