Il dibattito
Un Cpr (foto d'archivio)
Cpr sì, Cpr no. Argomento che sta alimentando lo scontro tra i vari schieramenti impegnati nella campagna per le elezioni regionali. Se destra e sinistra rispettano un orientamento classico, il sondaggio Emg per Toscana Tv racconta un territorio quasi spaccato a metà.
Il 55% dei cittadini toscani si dice favorevole all’apertura di un Centro di permanenza per i rimpatri destinato ai migranti irregolari nel territorio regionale, ma solo il 40% sarebbe disposto a ospitarlo nel proprio comune.
Se poi si scende nel dettaglio, il 34% accetta la realizzazione di un Cpr a condizione che la gestione sia trasparente, rispetti i diritti umani e preveda controlli adeguati, mentre un ulteriore 21% è favorevole senza riserve. I contrari al progetto sono complessivamente il 45%, divisi tra chi ritiene che i Cpr creino solo problemi (25%) e chi li considera una soluzione inefficace o lesiva della dignità delle persone (20%).
Diversa invece la situazione per quanto riguarda i centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, che ricevono il sostegno del 69% degli intervistati (42% con riserva e 27% senza). Per questa tipologia di struttura, il 54% è disponibile a ospitarla nel proprio Comune. Lontano dai numeri il dibattito politico intanto prosegue. “So che alcuni sindaci hanno fatto dei sopralluoghi con dei funzionari di governo” per individuare aree in cui collocare centri per i rimpatri, “ma che Giovanni Donzelli con quel piglio e quel decisionismo dica che faranno i Cpr in Toscana anche senza il consenso della Regione a me non piace. In testa ai toscani non c'è nessun super commissario che decide cosa dobbiamo fare”, sentenzia secco il governatore Eugenio Giani.
Subitanea la replica di Elena Meini, capogruppo della Lega in Consiglio regionale. “Anche se persistete nel volere lasciare liberi di delinquere nelle città toscane gli immigrati irregolari - sottolinea l’esponente del Carroccio, rivolgendosi alle forze di centrosinistra -, fatevene una ragione, perché il Governo un Cpr lo realizzerà ugualmente”. A corollario delle varie posizioni, nel sondaggio i toscani mettono la sicurezza soltanto al terzo posto tra le priorità da portare avanti. A prendersi tutte le attenzioni è la sanità, che è il tema più urgente per il 62% della popolazione. Segue il lavoro (16%), poi le politiche sociali per i giovani (14%) e lo sviluppo economico (13%).
Per finire Emg offre un quadro anche delle preferenze tra i candidati. Il presidente Giani è dato in vantaggio di 18 punti percentuali sullo sfidante di centrodestra Alessandro Tomasi, che però ha recuperato in termini di riconoscibilità tra i cittadini. Antonella Bundu, candidata di Toscana rossa, invece non fa per il momento breccia tra i toscani, rischiando addirittura di rimanere fuori dal Consiglio regionale. Tra i partiti in testa viene dato il Pd, al 35%, a seguire Fratelli d’Italia (23%). Nel confronto tra le liste civiche a supporto di Giani e Tomasi, la prima è all’8%, l’altra al 2%.
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