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Il progetto

Università di Siena, una nuova e futuristica aula interrata nel polo San Francesco: ecco come sarà

In arrivo il nuovo spazio didattico da 230 posti, con foyer, collegamenti verticali e impianti tecnologici avanzati

Andrea Bianchi Sugarelli

26 Settembre 2025, 05:20

Aula interrata

Il progetto della nuova aula interrata

Un nuovo spazio didattico moderno, progettato per rispondere alle esigenze crescenti del Dipartimento di Economia dell’Università di Siena, sta per cambiare il volto di una delle aree più storiche e suggestive della città.

La costruzione di una grande aula semi-interrata nel complesso di San Francesco, dietro il convento e al posto dell’attuale parcheggio dei dipendenti, è pronta a partire: mancano solo quattro giorni alla discussione della variante urbanistica in Consiglio comunale, l’ultimo passo per dare il via ai lavori che hanno già il via libera della Soprintendenza.

Non si tratta di un semplice ampliamento, ma di un tassello strategico nella valorizzazione dell’ateneo senese, che con questa operazione intende rafforzare la propria offerta formativa e la collaborazione con la città, in un equilibrio delicato fra tutela del patrimonio, innovazione e sostenibilità.

La decisione, discussa ieri mattina in Commissione assetto e territorio presieduta da Francesca Borghi (Fratelli d’Italia), si annuncia come una delle più rilevanti per lo sviluppo urbano di Siena degli ultimi decenni.

L’aula, che sorgerà nell’area attualmente adibita a parcheggio tra via di Sinitraia e via dei Rossi, è stata concepita per rispondere a due esigenze: da un lato, offrire al Dipartimento di Economia e all’intera Università spazi didattici all’avanguardia; dall’altro, creare una struttura polifunzionale che potrà essere utilizzata anche dal Comune per eventi e attività pubbliche, rafforzando così la sinergia tra le due istituzioni. Il progetto esecutivo, illustrato dal vicesindaco Michele Capitani durante la commissione consiliare, prevede la realizzazione di un ambiente didattico di circa 500 metri quadrati, dotato di foyer, collegamenti verticali, impianti tecnologici avanzati e una capienza di circa 230 posti. La nuova aula sarà semi-interrata e, grazie a soluzioni architettoniche contemporanee, garantirà l’integrazione con il complesso storico di San Francesco, senza alterarne la percezione estetica o la struttura monumentale. Il volume emergente sarà rivestito in acciaio Corten, scelto per la sua capacità di dialogare con i colori della pietra senese, mentre la copertura verde e le grandi vetrate contribuiranno a migliorare l’isolamento termico e l’illuminazione naturale, con attenzione all’efficienza energetica, all’accessibilità e all’inclusione.

Il vice sindaco Capitani ha evidenziato: “Dato il contesto conventuale e storico sono state svolte indagini geologiche e archeologiche per verificare la presenza di eventuali criticità. L’obiettivo era escludere possibili problematiche che potessero ostacolare l’intervento. L’università ha urgenza di realizzare la struttura anche perché i fondi sono legati al Pnrr; per questo motivo è reso necessario intervenire, dal momento che il piano operativo vigente non prevedeva ampliamenti”. Ed ha aggiunto: “Si tratta di una struttura di concezione moderna e di notevoli dimensioni. Attualmente non c’è ancora la conformità urbanistica, e le scelte progettuali non spettano al Comune ovviamente”. Capitani ha insistito sulla necessità di sinergia tra enti: “È importante che vi sia una reale collaborazione con l’Università e che il Comune possa ottenere un ritorno concreto, ad esempio prevedendo la possibilità di utilizzare la nuova aula per un certo numero di eventi ogni anno organizzati dall’amministrazione, affinché l’intervento non si riduca a un semplice ampliamento fine a sé stesso”.

Gli aspetti tecnici e tutela del patrimonio

Il progetto non è solo un esercizio di architettura contemporanea. La posizione, scelta con attenzione, consente di evitare qualsiasi interferenza con i contrafforti storici del chiostro e delle mura di monte, garantendo la stabilità del pendio attraverso opere di consolidamento profondo con micropali, che raggiungeranno i 10 metri di profondità. La sicurezza strutturale è stata confermata dalla relazione geologica e dalle indagini penetrometriche, che hanno rilevato la presenza di sabbie limose e terreni di riporto consolidati, senza criticità idrauliche o sismiche particolari. La sostenibilità ambientale è stata posta come criterio guida: la terra rimossa sarà riutilizzata per la sistemazione del pendio a nord della Fonte di Follonica, dove sorgerà un sistema di terrazzamenti con muretti a secco e olivete tradizionali, in linea con la valorizzazione del paesaggio agrario storico. Le soluzioni impiantistiche, basate su pompe di calore, pannelli radianti e infissi a elevato isolamento acustico, puntano a ridurre i consumi energetici e le emissioni. L’inserimento paesaggistico è stato curato nei dettagli, con il mantenimento degli alberi di maggiore valore e la riqualificazione delle aree verdi circostanti. Dal punto di vista normativo, l’intervento rispetta i vincoli paesaggistici, architettonici e archeologici: l’area è inserita tra i beni tutelati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio e del Piano di indirizzo territoriale regionale. Il rischio archeologico, classificato come “alto”, sarà gestito con la presenza costante della Soprintendenza durante gli scavi e l’adozione di procedure immediate in caso di ritrovamenti.

Per rendere possibile la realizzazione dell’aula è necessaria una variante semplificata al Piano operativo vigente, con modifica della disciplina di intervento sull’area del complesso di San Francesco. Il procedimento, avviato con richiesta formale dell’Università e seguito dall’ingegnere Paolo Giuliani, ha rispettato tutte le tappe previste dalla normativa: pubblicazione degli atti, verifiche di assoggettabilità a Valutazione ambientale strategica, consultazione degli enti coinvolti, inclusi la Regione Toscana, la Soprintendenza, Arpat, Autorità idrica e altri soggetti per la tutela ambientale e dei servizi. La procedura di valutazione ha confermato la coerenza dell’intervento con gli strumenti di pianificazione sovraordinata, dal Piano paesaggistico regionale al Piano territoriale di coordinamento provinciale, sino al Piano strutturale e alle Nta comunali. Tutti i soggetti coinvolti - compreso il Garante dell’informazione e della partecipazione, Guido Collodel - hanno garantito la trasparenza e l’accessibilità delle informazioni, promuovendo incontri pubblici e la possibilità di presentare osservazioni. La variante, già illustrata in commissione consiliare e pronta per l’adozione, prevede esplicitamente che il nuovo volume sia semi-interrato, a distanza di almeno tre metri dal chiostro, con una capienza massima di 3000 metri cubi e una profondità massima di 10 metri. L’impatto sull’uso del suolo è stato valutato come limitato e coerente con la funzione pubblica dell’area, mentre l’effetto sulla mobilità sarà mitigato dalla valorizzazione della risalita meccanica di San Francesco e dal potenziamento dei percorsi pedonali.

Durante la seduta, il vice sindaco Michele Capitani non ha nascosto il suo auspicio che l’area possa essere destinata, in futuro, a un parcheggio per residenti, sottolineando come questo rappresenterebbe un valore aggiunto per la città insieme alla nuova struttura: “Sarebbe utile valutare, oltre gli ambiti di proprietà, la possibilità di realizzare anche uno spazio terrazzato per creare un parcheggio pertinenziale destinato ai residenti, in modo tale da liberare ancora di più dalle auto le strade circostanti oltre a piazza San Francesco. Si tratta di un intervento complesso che necessita di una riflessione approfondita e che potrà essere affrontato in un secondo momento. Ora, la priorità è dare il via libera alla nuova aula”. Anche Adriano Tortorelli (Progetto Siena) e gli altri consiglieri (Lorenza Bondi di Forza Italia, Luca Micheli del Pd, Bernardo Maggiorelli di Fratelli d’Italia, Gianluca Marzucchi del Gruppo Polis e Michele Cortonesi del Gruppo Siena in tutti i sensi), ha sottolineato la portata del progetto e la necessità di una collaborazione stretta tra Comune, Università e residenti, soprattutto in vista dell’eventualità di realizzare il nuovo parcheggio.

Il progetto della nuova aula didattica di San Francesco rappresenta, nei fatti, una risposta concreta alle esigenze di spazi adeguati per l’Università, ma anche un investimento nella qualità urbana e nella valorizzazione del patrimonio collettivo. La scelta di puntare su un’aula polifunzionale, accessibile e moderna, capace di ospitare eventi culturali, congressi e attività della comunità, riflette la volontà di rafforzare il ruolo dell’ateneo come motore di sviluppo e innovazione per Siena. Il rispetto dei vincoli paesaggistici, la cura nella progettazione e la gestione attenta delle fasi di cantiere, con monitoraggi continui e soluzioni per la tutela archeologica, sono garanzia di un intervento che vuole essere modello di sostenibilità e dialogo fra storia e contemporaneità. La discussione in Consiglio comunale, fissata per il 30 settembre, sarà l’occasione per dare il via libera definitivo a un progetto atteso e condiviso, che potrebbe segnare un punto di svolta nella relazione fra Università e città, fra tutela del patrimonio e apertura all’innovazione. In gioco non c’è solo un’aula in più, ma l’idea stessa di come Siena può crescere senza rinunciare alla propria identità.

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