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Salute

Al via la stagione di porcini e finferli, prime intossicazioni: occhio all'inganno del fungo dell'olivo. I consigli dell'esperto

Si contano 6-7 casi di malori: attenzione ai funghi tossici scambiati per giallarelli, e ai cucchi parassitati da mycogone rosea. Manganelli (Asl): "Vietato raccogliere quelli chiusi, potrebbe nascondersi l'amanita falloide, è mortale"

Claudio Coli

26 Settembre 2025, 07:03

Funghi

Caccia ai funghi, ma occhio agli inganni

La stagione dei funghi deve ancora entrare nel suo vivo ma sono già tanti gli amanti dei boschi che con l’avvento dell’autunno si avventurano alla ricerca di porcini e giallarelle e non sono mancati i primi guai. Le piogge degli ultimi giorni non faranno che far nascere nuovi funghi prelibati ma bisogna sempre stare attenti perché l’intossicazione è dietro l’angolo: troppa sicurezza o all’opposto una scarsa conoscenza della materia sono le cause più comuni di disturbi o malori.

“Per fortuna al momento non abbiamo avuto molti accessi al pronto soccorso, ma qualche malore c’è stato – afferma Marco Manganelli, micologo e direttore dei tecnici della prevenzione e sicurezza alimentare Asl Tse – nella zona senese non si è registrata un’esplosione di funghi come ad esempio nell’Aretino. Le piogge però degli ultimi giorni dovrebbero farne nascere molti quindi il clou si avrà nelle prossime settimane”. Questo è il periodo dei porcini, che si troveranno ancora per 15-20 giorni, poi scatterà il periodo dei funghi invernali, ovvero moretti, ordinali e giallarelle, che sono i più insidiosi.

Marco Manganelli, Asl Tse

“Provocano più intossicazioni, essendo più simili a quelli tossici” sottolinea Manganelli. Che fa il punto sui principali pericoli per i cercatori in questa fase: “Le insidie maggiori arrivano dai funghi degli olivi, scambiati per giallarelle – evidenzia – ci sono state già 2-3 intossicazioni, che presentano vomito e crampi allo stomaco, con sintomi che durano alcune ore. I consigli? La giallarella cresce sul terreno, il fungo dell’olivo sul legno morto o i ceppi, ma alle volte anche sul terreno, sopra magari un legno che non viene visto, e così si fa confusione. Inoltre ha delle lamelle più spesse rispetto alla giallarella”.

Altri tre casi di malori, racconta il dottore, hanno riguardato dei cucchi parassitati. “Attraverso delle analisi abbiamo notato che i funghi raccolti erano stati parassitati da un altro fungo chiamato Mycogone rosea – spiega – che colpisce gli ovuli e crea sopra la cappella un velo rosa salmonato, che lo trasforma e deteriora: se mangiati crudi provocano problemi gastrointestinali” avverte.

La fondamentale avvertenza che Manganelli rivolge ai fungaioli riguarda principalmente il cucco: “È assolutamente vietato prendere quelli chiusi, è vietato per legge e anche assai pericoloso – ricorda – perché è confondibile con la amanita falloide, basta ingerirne 20-30 grammi per rischiare di morire. L’amanita è diffusa in tutti i boschi della zona, non solo in montagna”. Dunque è sempre meglio rivolgersi agli esperti micologi per non correre rischi: “Mai essere troppo sicuri – ammonisce Manganelli – vanno mangiati solo i funghi che si conoscono bene, sani, mai vecchi, anche i porcini vecchi e molli sono tossici. All’ispettorato, che è gratuito e presente a Siena, Colle, Torrita, diamo consigli anche su come conservarli e sulle modalità di cottura. Si presentano molte persone che ci chiedono di verificare i funghi che vengono loro regalati da altri”.

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