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La presentazione

Siena, la sala del Mappamondo riabbraccia le tarsie del '400

La collaborazione tra Comune e Ministero ha permesso di riportare a casa le due opere del Bernacchino. Fabio: “Ho giurato a me stessa che sarebbero rientrate”

Claudio Coli

30 Settembre 2025, 07:03

Tarsie Siena

Riportate a casa le tarsie del '400

Le straordinarie tarsie quattrocentesche raffiguranti gli eroi romani Bruto e Camillo, realizzate da Mattia di Nanni detto del Bernacchino, sono finalmente tornate a “casa”. Precisamente nella sala del Mappamondo di Palazzo Pubblico, dopo un peregrinare lungo secoli, grazie a una vera impresa, nella forma di una efficace cooperazione tra Comune e Ministero durata due anni. E non è detto che siano gli unici “pezzi” che potrebbero fare ritorno grazie a nuove missioni di recupero. Scovate a Memphis, nel Tennessee –custodite da un antiquario locale che le aveva rilevate da una vendita ereditaria – la disponibilità sul mercato è stata segnalata dagli storici dell’arte Keith Christiansen, curatore emerito del Metropolitan Museum of Art e Gabriele Fattorini, dell’Università di Firenze, ed è partita la macchina operativa per farle tornare nella loro collocazione originale, ovvero un grande scranno ligneo sotto la Maestà di Simone Martini, dal quale erano state rimosse nel settecento.


“Mi telefonò due anni fa il professor Fattorini – ha raccontato il sindaco Nicoletta Fabio nella presentazione pubblica di ieri – prospettandomi la possibilità, e con grande entusiasmo ho sollecitato l’operazione. Ho giurato a me stessa che sarebbero tornate”. Decisivo anche l’apporto di Tomaso Montanari, del Comitato tecnico-scientifico per le Belle Arti del Ministero della Cultura, che ha definito l’acquisto pubblico delle tarsie come “necessario”, e un “risarcimento artistico per la città” sottolineando l’importanza di continuare a lavorare per recuperare altri elementi andati perduti. “Non ci sono al momento prospettive imminenti– ha specificato il sindaco Fabio – ma rimaniamo con le antenne sempre dritte”.


Le opere saranno ora allestite con un progetto ad hoc affidato al professor Alessandro Bagnoli, per essere ammirate al meglio. “E’ un ritorno a casa dal senso profondo, un momento atteso e un’operazione importante per tutta la cittadinanza” ha aggiunto il direttore della Pinacoteca Nazionale di Siena Axel Hémery, A raccontare la grande bellezza delle tarsie ci ha pensato il professor Fattorini: “Hanno un grande significato una qualità eccezionale – ha sottolineato – e sono state realizzate con una tecnica tutta senese, unica”.

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