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L'immobile

Caserma Santa Chiara a Siena, si lavora alla nuova destinazione: tra le ipotesi al vaglio anche una residenza per studenti

Previsto un incontro per proseguire il percorso di valorizzazione e di rilancio del grande complesso. Capitani: "Aperti a più strade"

Claudio Coli

02 Ottobre 2025, 09:01

Caserma Santa Chiara

La caserma di Santa Chiara vista dall'alto

È uno dei tanti grandi “contenitori” vuoti della città in cerca d’autore e di rilancio l’ex caserma Santa Chiara ai Pispini, il grande complesso architettonico già in uso al 186° reggimento della Folgore che nel tempo ha ridotto le attività operative nel sito, ed è oggi alla ricerca di nuova destinazione. Nelle prossime settimane è atteso un incontro tra Comune di Siena e alcune rappresentanze istituzionali per procedere nel percorso di valorizzazione dell’immobile, pari a 4mila metri quadri, di cui una parte è concessa alla contrada del Nicchio. Ad inizio 2023 è stato approvato il protocollo d’intesa per la razionalizzazione e la valorizzazione della caserma, dopo alcune integrazioni proposte dalla Soprintendenza, con la totale condivisione degli enti (Comune, ministero della difesa, ministero della cultura e Demanio) e si deve ora deciderne il futuro: tra le ipotesi vagliate quella di farne una residenza per studenti, ma non è la sola idea sul tavolo.

“L’ex caserma Santa Chiara – sottolinea il vice sindaco di Siena Michele Capitani – rientra nella volontà di questa amministrazione di recupero e di riqualificazione di spazi, anche di fatto nel centro storico di Siena, da restituire alla comunità. In questo caso si tratta di strutture e immobili che vengono gestiti da Difesa servizi Spa – premette Capitani – detto che il Comune di Siena deve svolgere un ruolo centrale nella pianificazione e nella supervisione delle attività, garantendo che le iniziative siano in linea con i fabbisogni del territorio e i valori storici della città”. Per il Santa Chiara l’Amministrazione è a lavoro e si dice “aperta a più strade nell’ambito della valorizzazione”, per “cercare – conclude il vice sindaco – un investimento coerente con la concessione prevista per la struttura, al momento per un massimo di cinquanta anni e con le funzioni della città e della contrada che all’interno del perimetro ha già in concessioni spazi importanti”.

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