La mobilitazione
Alice d'Ercole (Cgil Siena)
“Palestina libera, stop al genocidio: il Governo ha abbandonato le lavoratrici e i lavoratori italiani in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali. Illegittimo non è lo sciopero, ma il Governo che non difende Flotilla”.
Un messaggio chiaro, forte e univoco da parte delle tantissime persone riversatesi ieri mattina alla Lizza, in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil per Gaza e a sostegno della missione umanitaria Flotilla, dopo l’aggressione subita dalle navi civili e dai cittadini italiani. I numerosi partecipanti al corteo partito da strada di Pescaia - composto da lavoratori, studenti e pensionati - hanno raggiunto la sede della Cgil per un comizio dai toni caldi e sentiti.
I sindacati
“Siamo in tanti qui per dire: fermate il genocidio, ripristinate il diritto internazionale che regola i rapporti fra gli Stati dal dopoguerra ad oggi, se salta quello salta l’equilibrio di pace” ha detto con forza la segretaria Cgil Siena Alice D’Ercole. Che replica così alla Commissione di garanzia sugli scioperi. “Nell’illegittimità – tuona la sindacalista – non ci siamo noi che scioperiamo, ma chi non ha difeso la missione umanitaria e pacifica con dei cittadini italiani che rispettavano l’articolo 2 della Costituzione, li hanno abbordati e arrestati e il Governo non li sta difendendo – è l’accusa all’esecutivo Meloni. – Quella missione aveva un compito, ovvero rompere il genocidio. Siamo noi ora la voce per dire – rimarca - fermate l’orrore, lo sciopero proseguirà a Roma”. Ancora la D’Ercole pizzica il governo Meloni: “Ci stanno raccontando che si salva l’Italia con piano di riarmo da 100 miliardi, in realtà saranno lesi i diritti, è una spesa pubblica che penalizza le politiche industriali per il paese, ne pagheranno le conseguenze pensionati, giovani e lavoratori”.
“Se ci viene chiesto il sacrificio di rinunciare a qualcosa con lo sciopero è poca roba – ha aggiunto Lorenzo Costa di Usb, l’altra sigla che indetto la mobilitazione – Dovremmo scioperare tutti i giorni, il boicottaggio dei prodotti israeliani funziona, fece cadere l’apartheid in Sudafrica. Le popolazioni mondiali non ci stanno più a sottostare a un sistema che giustifica un genocidio con l’autodifesa, se l’Italia è nata con la Resistenza, la Palestina libera nascerà con la resistenza” assicura.
Gli studenti
Appassionata anche la presa di posizione dei giovani studenti. “Ci prendono in giro come se non fossimo in grado di vedere con i nostri occhi quel che accade – ha detto Stella, a nome dei ragazzi delle scuole senesi presenti. – E’ un massacro, una repressione del dissenso, le barche umanitarie sono bloccate in acque internazionali illegalmente, ed è un crimine, ci sono persone sfollate, massacrate, affamate: ci possono rifilare la scusa di Hamas, in una scuola, in un ospedale? – si chiede. – Volere una Palestina libera e una Flotillla che solca il mare indisturbata è volere un mondo in cui non si possono violare leggi e diritti perché economicamente conveniente. Una missione umanitaria non può essere stroncata con cannoni ad acqua senza che i Governi spendano una parola in loro difesa”.
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