Apprendimento lingua italiana, a fine scuole medie gli studenti senesi sono davanti a tutti

A livello di apprendimento della lingua italiana, alla fine delle scuole medie, gli studenti senesi sono davanti a tutti. Solo il 7,16% degli alunni ha una comprensione inadeguata. Tra le prime 20 città italiane è l’unica toscana. Prato al contrario risulta la peggiore. Il territorio regionale in ogni caso continua a fare progressi in merito all’abbandono scolastico, come si evince dai dati diffusi dalla Fondazione Openpolis. La regione è scesa sotto il 9%, facendo meglio della media italiana, che è anch’essa in miglioramento. Nel Paese per la prima volta gli studenti che lasciano le scuole dell’obbligo sono meno del 10%, avvicinando così l’obiettivo europeo 2030, ovvero il 9%.

“Il dato del 2024 - sottolinea la Fondazione Openpolis - si inserisce in un percorso di miglioramento che prosegue da oltre un decennio. Una tendenza positiva che comunque non deve far trascurare alcune delle contraddizioni di fondo che caratterizzano il nostro paese e su cui resta urgente intervenire”.

Lo studio “descrive solo una parte del fenomeno, quella emersa e più visibile, relativa alle ragazze e ragazzi che lasciano la scuola con al massimo la licenza media - fanno sapere ancora dalla Fondazione -. Mentre gli indicatori di dispersione implicita - giovani che completano la scuola senza però le competenze adeguate - restano su livelli ancora alti in base ai risultati delle ultime prove Invalsi. In un quadro di riduzione delle distanze sull’abbandono esplicito, inoltre, restano divari tra nord e sud e tra i diversi comuni. La situazione appare relativamente peggiore tanto nelle città densamente popolate quanto nelle aree rurali, rispetto al resto del paese. Con il forte limite che oggi - con poche eccezioni - disponiamo di pochi dati sufficientemente disaggregati per misurare il fenomeno in chiave locale”.

Per quanto riguardo il singolo dato dell’abbandono, Siena non è citata nella ricerca, che però sottolinea come “nei comuni a densità intermedia sia pari all’8,8%”. Quindi già sotto la soglia da raggiungere tra cinque anni.