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Il caso

Attratto dal jihadismo arruolava gli adepti sul web: arrestato 15enne tunisino. Nel telefono un video con minacce ai miscredenti nel nome di Allah

Indagine di Digos e Procura dei Minorenni, finisce comunità un minorenne tunisino che si stava radicalizzando

Claudio Coli

07 Ottobre 2025, 16:09

Polizia

Digos in azione insieme ai carabinieri, arrestato un 15enne

Si voleva arruolare tra i terroristi islamici internazionali e nel telefono conservava un video dove, travisato con un passamontagna, in nome di Allah minacciava “gravi azioni di violenza contro i miscredenti”. Gli inquirenti hanno “intercettato” una possibile recluta nelle file del terrorismo di matrice jihadista che abitava in Valdichiana: è finito nei guai uno studente di 15 anni tunisino che nel dicembre 2024 era stato trovato mentre vagava a Montepulciano, in possesso di un coltello a scatto.

Nei confronti del minore è stata applicata la misura cautelare del collocamento in comunità, eseguita dai carabinieri di Montepulciano e dalla Digos di Firenze, e oltre a ciò è stata effettuata una perquisizione, nell’ambito di un’inchiesta condotta dal procuratore della Procura dei Minorenni di Firenze Roberta Pieri e dal sostituto Giuseppina Mione.

Il ragazzo era stato attenzionato come detto a fine 2024, dopo un intervento dei militari dell’Arma poliziani: il padre del ragazzo aveva denunciato l’allontanamento del figlio, poi trovato due ore dopo mentre vagava in paese. In quella circostanza il minorenne venne trovato in possesso di un coltello a scatto e ebbe a manifestare simpatie per il terrorismo islamico. Da qui la decisione della Procura di sequestrare il cellulare al ragazzo per verificare la situazione. 

Le successive indagini portate avanti dagli investigatori dell’Antiterrorismo Internazionale della Digos fiorentina hanno fatto emergere un “quadro altamente sintomatico di un percorso di radicalizzazione del ragazzo attraverso il web” spiegano gli investigatori. E’ venuta alla luce infatti una forte attrazione per la tematica jihadista dalle numerose ricerche su web che il 15enne avrebbe fatto per informarsi sul jihad, su vari tipi di armi, su come raggiungere la Siria e, perfino, su come costruire una bomba.

L’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia esprime piena soddisfazione per la brillante operazione condotta dalla DIGOS di Firenze e dai Carabinieri di Montepulciano, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, che ha portato all’arresto di un quindicenne tunisino residente nel Senese, accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale. È la nota di Enzo Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia. “Il caso conferma l’importanza del lavoro costante e silenzioso nel contrasto alla radicalizzazione jihadista, anche nelle sue forme più insidiose che si sviluppano attraverso la rete e colpiscono soggetti giovanissimi”.

“La tempestività e la professionalità dimostrate dagli investigatori hanno consentito di prevenire potenziali atti di violenza e di tutelare la collettività - prosegue Letizia - l’attività investigativa, avviata mesi fa, evidenzia l’efficacia dei reparti specializzati dell’antiterrorismo, capaci di intercettare per tempo i segnali di radicalizzazione e di trasformarli in interventi di prevenzione concreta. L’Associazione rinnova la propria gratitudine ai funzionari e agli operatori impegnati quotidianamente nella tutela della sicurezza nazionale e ribadisce l’importanza di continuare a investire in formazione, risorse tecnologiche e cooperazione internazionale per contrastare la propaganda jihadista online e le attività di adescamento dei minori.”

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