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Il caso

Siena, tensione agli ex macelli di Fontebranda: scattano le querele

Presunta aggressione a dei minori, si ipotizzano i reati di lesione, violenza privata e minaccia. Dinamica da ricostruire, indagano i carabinieri. Ci sarebbe un video che filma la scena

Claudio Coli

11 Ottobre 2025, 06:04

carabinieri notte

Su quanto accaduto indagano i carabinieri

Notte di tensione, venerdì 3 ottobre, in centro storico a Siena, nei pressi degli ex macelli in Fontebranda. Protagonisti da un lato quattro ragazzi minorenni e dall’altro un gruppo di 7-8 maggiorenni, tutti italiani e del posto, che sarebbero arrivati allo scontro fisico: ad avere la peggio i minori coinvolti, ed ecco che sono state sporte due querele, e per gli adulti si ipotizzano al momento i reati di lesioni e violenza privata. Tutta da ricostruire e vagliare l’esatta dinamica dei fatti, a questo ci penseranno i carabinieri accorsi sul posto. Quel che si sa è che intorno alle 22.40 in Fontebranda, non lontano dall’ingresso della scala mobile, gli animi si sono accesi e sono volati a un certo punto calci e pugni.

Una scena che, stando a quanto ricostruito, sarebbe stata filmata dal telefonino di uno dei giovani presenti in quel frangente. Non è ancora chiaro il casus belli che avrebbe acceso la miccia, e se prima del fronteggiamento siano volate parole grosse o provocazioni di sorta. Fatto sta che nei giorni seguenti, alcune madri dei ragazzi coinvolti nell’episodio – di età compresa tra i 16 e 17 anni – hanno deciso di sporgere formale querela, riferendo che i figli avrebbero subito un’aggressione in piena regola con ferite regolarmente refertate dai medici. A difendere una delle posizioni è l’avvocato Manfredi Biotti.

Nei confronti degli adulti protagonisti della vicenda si ipotizza anche il reato di minaccia, in quanto ci sarebbero state tensioni anche con i militari dell’Arma sopraggiunti. Il tutto è successo nella stessa sera in cui il Prefetto Valerio Massimo Romeo ha fatto scattare il maxi controllo in centro storico con tutte le forze dell’ordine, a contrasto di degrado, spaccio e disturbo della quiete pubblica. La zona, specialmente la “costa della Serpe”, la scalinata che collega Fontebranda a San Domenico, resta particolarmente delicata, anche per i più piccoli, tanto che il governatore dell’Oca Claudio Laini si è più volte rivolto alla Questura

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