Sabato 11 Ottobre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Il caso

Assalto alla ex a colpi di machete: 36enne condannato a 1 anno e 8 mesi

Non accettava che la donna avesse un altro: danni alla porta di casa e alla macchina del nuovo compagno, tra insulti e minacce gravi

Claudio Coli

11 Ottobre 2025, 08:03

tribunale di Siena

tribunale di Siena

Non accettava che la ex avesse un altro compagno e, spinto da folle gelosia, ha messo in atto un assalto a colpi di machete danneggiando la porta d’ingresso della casa di lei e l’auto del nuovo compagno, con insulti e minacce di morte. Un cittadino straniero di 36 anni, residente nel territorio dell’Amiata, è stato condannato dal Tribunale di Siena a 1 anno e 8 mesi, con sospensione revocata per una precedente condanna per minaccia, oltre a 2.000 euro di risarcimento e alla refusione delle spese legali.

Il fatto avvenne nel maggio 2022: l’uomo era legato alla donna dal 2017, poi verso il 2021 la storia entrò in crisi e lei scelse di separarsi, concedendogli tempo per una nuova sistemazione. Secondo il racconto della parte offesa, a questo punto iniziò la gelosia verso possibili nuove relazioni della ex, finché lei non gli comunicò di essersi nuovamente accompagnata. Fu la miccia che scatenò la violenza, tra minacce di morte e appostamenti.

Anche il nuovo compagno cercò di far desistere il 36enne da interferenze nella loro vita privata, finché un giorno lo straniero si presentò all’abitazione, dove era presente anche la sorella dell’aggredita, armato di machete, minacciando di uccidere. Prima scattarono i danneggiamenti all’auto di lui, che venne anche inseguito riuscendo a fuggire; poi furono inferti violenti fendenti alla porta dell’abitazione, tra le urla della donna, alla quale gridava «ora tocca a te», oltre a improperi sulla sua moralità. Solo l’arrivo di altre persone e dei carabinieri fermò la follia, anche se il 36enne minacciò di arrampicarsi sulla grondaia per raggiungere il terrazzo dove si era rifugiata la ex.

Calmate apparentemente le acque, durante un confronto verbale, l’aggressore avrebbe detto di «non avere nulla da perdere» e di essere pronto «a fargliela pagare per tutta la vita». «Ti troverò ovunque andrai» è stata la minaccia finale. A difendere in aula la parte offesa, dinanzi al giudice Solivetti Flacchi, l’avvocato Alessandro Betti, mentre l’imputato era rappresentato dal collega Giacomo Gonzi.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie