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Il processo

Scattano i lavori socialmente utili per le componenti della baby gang al femminile

Sette mesi di messa alla prova per le dieci minori che imperversarono tra atti di bullismo e violenze

Claudio Coli

14 Ottobre 2025, 06:02

Polizia Siena

Polizia a Siena

Sono stati concessi i lavori socialmente utili previsti dalla messa alla prova per le giovani componenti della baby gang al femminile che alcuni anni fa ha imperversato a Siena, seminando il terrore tra le coetanee con la diffusione online e via chat i video delle violenze perpetrate, per umiliare le vittime.

Il giudice del Tribunale dei Minorenni di Firenze ha assegnato sette mesi durante i quali tutte le posizioni svolgeranno i lavori socialmente utili, col ritorno in aula previsto a fine maggio 2026 per la verifica del buon esito della messa alla prova. Erano una decina le ragazze finite sotto indagine e accusate di lesioni, atti persecutori, minaccia, sostituzione di persona e diffusione illecita di materiale a sfondo sessuale

Secondo la ricostruzione investigativa, che contesta almeno 10 episodi avvenuti tra il giugno 2020 e il febbraio 2022 (molti dei quali verificati da filmati apparsi sui social media e circolati su WhatsApp) la banda prendeva di mira altre ragazze prima sui social network, poi fisicamente in aree alle porte della città – come la zona industriale dismessa a Taverne d'Arbia – e in pieno centro, in via della Vecchia, sotto la Fortezza Medicea (chiamata “Ring”) o in alcuni vicoli cittadini e nel sottopassaggio degli autobus in Piazza Gramsci e alla Galleria Metropolitan in Piazza Matteotti.

Sempre secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le vittime venivano circondate dai membri della gang, bullizzate, malmenate e derise, e il tutto veniva immortalato dai telefoni e diffuso in rete, per aumentare il senso di umiliazione e di sottomissione. Tanto che la Procura Minorile parlò di “azione violenta e sopraffattoria” ed “esaltazione dell'agire in branco”.

Soddisfatti i legali, Maria Teresa Fasanaro, Alessandro Betti, Giuliana Falaguerra, Andrea Pierozzi, Paolo Bufalini, Francesca Ierardi e Angela D'Andrea, che ritengono quanto accaduto superato e le misure un elemento per guardare al futuro con fiducia.

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