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Siena

Matrimoni fasulli per far ottenere il permesso di soggiorno: 13 indagati, operavano a Siena, Perugia e Terni

Dopo aver favorito l’ingresso in Italia degli stranieri, i membri dell’organizzazione fornivano loro alloggio e assistenza per poi organizzare il matrimonio con cittadini italiani consenzienti

Gennaro Groppa

15 Ottobre 2025, 21:06

matrimonio

Matrimoni fasulli per far ottenere a cittadini stranieri il permesso di soggiorno. E’ stato scovato un sodalizio criminale, attivo tra le province di Terni, Perugia e Siena, con 13 persone che sono ora indagate e ritenute tutte a vario titolo coinvolte in una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati in tema di immigrazione nonché ad una serie di reati tra i quali falsità ideologica in atto pubblico.

Nel corso delle indagini, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Orvieto hanno fornito agli inquirenti una serie di elementi probatori tali da chiedere e ottenere dal gip di Perugia un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di un tunisino di 40 anni e di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di tre donne e un uomo di età compresa tra 25 e 43 anni, dimoranti tra le province di Terni e Siena.

Le indagini sono state avviate dopo una denuncia presentata ai carabinieri di Fabro da un cittadino maghrebino. Sono stati individuati “elementi presunti indiziari di associazione per delinquere con a capo il cittadino tunisino 40enne (destinatario del provvedimento cautelare in carcere), residente nelle Marche e già noto alle forze dell’ordine. Dopo aver favorito l’ingresso in Italia degli stranieri, i membri dell’organizzazione fornivano loro alloggio e assistenza, per poi organizzare il matrimonio con cittadini italiani consenzienti.

Gli extracomunitari versavano al sodalizio “somme superiori ai 10.000 euro, con alcune tranches in contanti e altre frazionate in bonifici da meno di 1.000 euro”. Le nozze infine venivano celebrate nei Comuni di Chiusi e Fabro, con cittadini italiani che dichiaravano falsamente di essere animati dalla volontà di costruire un rapporto coniugale stabile mentre in realtà agivano unicamente per lucro. Sono sette i cittadini maghrebini favoriti dall’organizzazione, già individuati nel corso dell’indagine.

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