Castelnuovo Berardenga
I carabinieri della stazione di Castelnuovo Berardenga hanno denunciato in stato di libertà due italiani, tra cui un diciassettenne, responsabili di una tentata truffa ai danni di una 78enne del posto. Lo schema, noto e diffuso in provincia di Siena e in tutta Italia, prevede che un sedicente maresciallo dell’Arma telefoni alla vittima, di solito anziana, sostenendo che un congiunto abbia provocato un grave incidente stradale e che sia necessario versare con urgenza una somma a titolo di cauzione, da consegnare a un avvocato o a un carabiniere incaricati del ritiro. Così è avvenuto anche a Castelnuovo: l’anziana, però, ha avuto la prontezza di contattare i militari della stazione, riferendo la telefonata allarmante.
L’intervento tempestivo e ha fermato i due uomini prima che potessero completare il disegno criminoso. Sempre più spesso malintenzionati si spacciano per militi, avvocati o falsi tecnici di società di servizi (luce, acqua, gas) per truffare, soprattutto gli anziani, con un copione preciso: una chiamata d’allarme, spesso con uso di nome, cognome e dati personali della vittima, annuncia che un familiare è coinvolto in un incidente o in un reato, e che occorre denaro come cauzione; in alternativa, il pretesto è un controllo tecnico del contatore. I toni cortesi ma decisi creano pressione emotiva, alimentano ansia e senso di colpa; poco dopo un finto personaggio si presenta a casa per ritirare denaro e gioielli, talvolta sostenendo che servano per confronti con refurtiva rinvenuta. I carabinieri e i veri tecnici non chiedono mai soldi per risolvere problemi legali o familiari né per effettuare verifiche. Se si riceve una telefonata del genere, è essenziale mantenere la calma, contattare subito un parente o un amico di fiducia per verificare i fatti e chiamare il 112 spiegando l’accaduto. Mai aprire la porta a sconosciuti.
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