L'intervista
Riccardo Pucci, Cisl Siena
Un’occasione speciale con un ospite altrettanto speciale. Mercoledì arriverà a Siena Daniela Fumarola, dallo scorso febbraio segretario nazionale della Cisl. Presenza che suggella le celebrazioni per il 75° anniversario dalla fondazione della sigla sindacale: nata da una scissione della corrente cristiana dalla Cgil. L’appuntamento del Santa Maria della Scala darà lustro anche a chi ha portato avanti la sezione locale, con la premiazione di tutti i segretari provinciali. Passato quindi, ma anche presente e futuro, perché come spiega l’attuale numero uno senese, Riccardo Pucci, l’evento sarà una sorta di trampolino per discutere “il domani del sindacato a livello territoriale”.
Segretario, a proposito, come vede il futuro di Siena?
"Serve coraggio nelle scelte e remare tutti dalla stessa parte. Al centro ci metto la partecipazione e prendo spunto dalla piattaforma sul lavoro fatta insieme agli altri sindacati. Tuttavia, come abbiamo visto nel caso di Beko, il percorso delle istituzioni, coadiuvati da sindacati, non è così negativo".
Come valuta il rapporto con Cgil e Uil?
"Migliore di quello che avevamo qualche anno fa. Ci sono nuovi rapporti consolidati e le battaglie comuni sono la migliore testimonianza".
Eppure su Paycare siete rimasti a lungo da soli, mentre nelle accuse alla gestione delle Scotte lo siete ancora.
"Non voglio che passi come una sfida tra noi e la direzione. Però, oggi l’ospedale è ai minimi termini sulla visibilità. Qui, una volta i professionisti venivano volentieri. Oggi non è così. Le oltre mille domande di trasferimento ci danno ragione. Abbiamo proposto diverse soluzioni ma siamo rimasti inascoltati. Quindi forse la prima cosa da fare è un cambio nella direzione, perché è fallimentare".
Le critiche all’ospedale hanno uno sfondo politico?
"Le denunce del sindacato non sono legati a interessi di parte. Io vedo un presidio che va piano, mentre all’interno ci sono grandi professionisti, che fanno un lavoro incredibile. Però, ribadisco, il clima interno è positivo e le persone non ci stanno volentieri".
Sulle infrastrutture è tornate centrale la questione di Ampugnano. Come giudica il dibattito?
"Quando ci sono delle risorse, non si devono ignorare. Però serve una visione complessiva, perché le reti viarie su gomma e su ferro necessitano di interventi massicci per far progredire il territorio".
Siena cambierà a breve l’assessore con delega alla sicurezza. Al di là di chi sarà, ha delle richieste?
"Direi di mettere la massima attenzione per far sì che la città resti vivibile come lo era fino a qualche anno fa. Certi episodi, se pur piccoli, possono rappresentare un segnale di allarme. Non vanno sottovalutati".
Sabato ci sono stati due incidenti sul lavoro. Fatti non sporadici purtroppo anche sul territorio senese. La piattaforma che avete creato può dare una mano?
"I dati non ci fanno stare tranquilli. L’impegno di tutte parti in causa c’è, però se non basta, serve aumentare l’attenzione. In più è necessario continuare a investire nella formazione. Un altro strumento può essere la patente a punti per le aziende. Serve uno sforzo collettivo".
L’Istat ha certificato per l’ennesima volta Siena come una delle città più care. Come sindacato vi pone degli interrogativi questa situazione?
"Direi che ci impone una collaborazione con le istituzioni per capire come arginare il fenomeno. Non è una risposta definitiva, ma far sì che il numero degli occupati cresca, può essere un primo passo"."
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