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Cronaca

Louvre dal furto al marketing: il montacarichi utilizzato diventa pubblicità virale

L'azienda tedesca che lo produce ha creato un post da milioni di visualizzazioni: "Nessuno si è fatto male e abbiamo deciso di riderci sopra"

Marco Decandia

24 Ottobre 2025, 13:00

furto louvre boker

La pubblicità è l’anima del commercio. A volte serve un po’ di genio per far parlare di sé, altre basta… un furto da 88 milioni di euro. È quello che deve aver pensato la Böcker, un’azienda tedesca specializzata in montacarichi, dopo aver scoperto che uno dei suoi veicoli era stato usato dai ladri per scalare il Louvre di Parigi e rubare i gioielli napoleonici in appena sette minuti. Un colpo da film e un’occasione troppo ghiotta per non trasformarsi in pubblicità gratuita.

Sul profilo Instagram dell’azienda è apparso un post destinato a diventare virale: la foto del montacarichi lasciato dai ladri fuori dal museo, accompagnata dallo slogan "Quando devi fare in fretta". Una frase tanto semplice quanto incisiva, seguita da una descrizione che suona quasi come una strizzata d’occhio al colpo parigino: “L’Agilo di Böcker trasporta i tuoi tesori fino a 400 chili a 42 metri al minuto, e lo fa in silenzio, grazie al suo motore elettrico da 230 volt”. Insomma, discrezione e velocità: le due qualità che ogni ladro (e ogni cliente soddisfatto) vorrebbe nel proprio mezzo di fiducia.

 



 

In pochi giorni, il post è stato visto oltre 1,7 milioni di volte, superando di gran lunga i soliti ventimila click dei contenuti del marchio. Non male per un’azienda che produce montacarichi, non proprio l’oggetto più sexy dei social network. Certo, qualche utente ha storto il naso definendo la trovata di cattivo gusto, ma la maggior parte ha applaudito la prontezza e l’ironia. E anche se gli ordini dell’Agilo non sono (ancora) decollati, l’operazione è stata un capolavoro di visibilità: pubblicità gratuita, virale e con un pizzico di noir.

A raccontare com’è nata l’idea è stata Julia Scharwatz, responsabile marketing e moglie dell’amministratore delegato. "Abbiamo saputo del furto leggendo le notizie online - ha spiegato al Guardian. - All’inizio eravamo scioccati, ma quando abbiamo capito che nessuno si era fatto male, abbiamo deciso di riderci sopra". E da lì alla battuta social il passo è stato breve. Dopotutto, come perdere l’occasione di vedere il proprio prodotto protagonista di un colpo al Louvre?

 

 

Secondo Scharwatz, il montacarichi era stato venduto anni fa a un’azienda francese che lo noleggiava. I ladri, interessati al modello, avrebbero prima chiesto una dimostrazione, poi (ironia della sorte) l’avrebbero portato via senza pagare. La polizia francese, invece, sostiene che il mezzo fosse stato rubato da un privato che lo aveva messo in vendita su Leboncoin, l’equivalente francese di Subito.it. Qualunque sia la verità, il risultato è lo stesso: un Agilo ha raggiunto il primo piano del Louvre, i ladri sono fuggiti in scooter e la Böcker ha guadagnato milioni di visualizzazioni.

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