Il caso
Il Liceo Classico di Siena
Non solo il Liceo Artistico, anche gli studenti del Liceo Classico, Scienze Umane, Economico Sociale e Musicale hanno deciso di occupare la sede principale dell’istituto E.S. Piccolomini. L’occupazione è iniziata oggi e si concluderà venerdì 31.
“Riteniamo assurdo - è quanto affermano gli studenti del Collettivo Piccolomini - che la nostra presidente del Consiglio abbia preso leggermente e ipocritamente le distanze da un governo sionista, colonialista e fascista, continuando però a sostenerlo nei fatti, con trattati commerciali in atto e compravendita di armi. Non ci sentiamo rappresentati da chi governa, che preferisce soddisfare i propri interessi economici e politici per mantenere il consenso e il potere, rispetto alla vita di migliaia di palestinesi. Le vittime sono bambini, anziani, donne e uomini, tra cui chi mantiene in salute il presente e dovrebbe costruire il futuro (infermieri, medici, insegnanti, giornalisti). L’intento dello Stato di Israele è quello di annientare qualsiasi possibilità di un domani per i palestinesi, commettendo una vera e propria pulizia etnica.”
“Chiediamo una vera pace e un duraturo cessate il fuoco, non un accordo tra potenti che giocano con le vite delle persone, scendendo a patti su cosa è più conveniente, con un finto piano di ricostruzione di Gaza e un falso aiuto al popolo devastato. Condanniamo le multinazionali che continuano a lucrare sul genocidio, investendo e finanziando direttamente Israele, il suo governo e l’esercito. Chiediamo uno stop al riarmo e alle spese militari che stanno continuando a danneggiare il nostro paese e le sue istituzioni. La crescita delle spese militari del nostro paese è esponenziale: per il 2025 si erano previsti 32 miliardi di euro per la difesa (di cui 13 miliardi per le armi) mentre i fondi per le scuole, la sanità e l’università e ricerca diminuiscono sempre di più.”
“Infine - concludono - ci dichiariamo estremamente contrariati dalla lettera di accusa di antisemitismo indirizzata al preside, poiché aveva disposto vicino all’ingresso una LIM che tracciava la missione umanitaria portata avanti dalla Global Sud Flotilla. È inaccettabile come la disinformazione stia venendo sempre più normalizzata, specialmente all’interno di un ambiente il cui scopo principale dovrebbe essere quello di formare giovani menti e indirizzarle al pensiero critico. Abbiamo il diritto e il dovere di associarci contro le ingiustizie, e la scuola dovrebbe insegnarci soprattutto questo. Vogliamo e ci meritiamo chiarezza, serietà e competenza da chi agisce in nostro nome”.
L'occupazione non è stata gradita da un gruppo di genitori del Liceo Classico Piccolomini di Siena che "denuncia con fermezza quanto accade, per l’occupazione illegale dell’edificio scolastico che ha impedito l’accesso a studenti, docenti e personale" si afferma.
“Riteniamo inaccettabile – dichiarano i genitori – che, in nome di una protesta, siano stati negati i diritti fondamentali di tanti ragazzi, in particolare quelli con disabilità e i minorenni che avrebbero voluto regolarmente frequentare le lezioni. Bloccare l’ingresso significa escludere e discriminare. L’occupazione, oltre a costituire un atto illegittimo ai sensi dell’articolo 633 del Codice Penale (“invasione di edifici pubblici”), ha determinato la sospensione forzata del servizio pubblico dell’istruzione, configurando anche un’interruzione di pubblico servizio (art. 340 c.p.).”
“Chiediamo che le istituzioni scolastiche e le autorità competenti intervengano per ripristinare la legalità e tutelare il diritto allo studio di tutti gli alunni”, prosegue la nota dei genitori. “La scuola deve essere un luogo di confronto e partecipazione, non di esclusione o prevaricazione.” I genitori sottolineano infine la necessità di distinguere tra protesta democratica e occupazione illegale: “Il dissenso è legittimo solo se espresso nel rispetto della legge e dei diritti altrui. Chi impedisce ad altri studenti di entrare a scuola compie un atto grave, che nulla ha a che vedere con il dialogo o la crescita civile.”
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