Il caso
L'arrivo della pm Valentina Magnini
Si è conclusa in tragedia la ricerca di Miriam Oliviero, la ragazza di 24 anni di Monteroni d’Arbia scomparsa da casa dalla giornata di martedì. Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto nella tarda mattinata di ieri su un tetto di Palazzo Pubblico a Siena, ai piedi della Torre del Mangia, dopo ore di intense ricerche a tappeto in tutta la città. Sul decesso della giovane ha aperto un fascicolo di indagine la Procura di Siena, per poter procedere con i vari e dovuti accertamenti, fra cui l’autopsia sulla salma: al momento l’ipotesi principale vagliata è quella di un tragico gesto deliberato. Secondo le prime ricostruzioni infatti, la ragazza, presumibilmente già martedì, dopo aver acquistato un biglietto per salire in cima alla Torre del Mangia, avrebbe perso la vita a seguito della caduta dalla sua sommità fino al tetto interno. Una fine drammatica, non scoperta subito.

Sul posto, una volta individuato il corpo, sono giunti i carabinieri della compagnia di Siena, che guidati dal colonnello Gennaro Nasti, hanno effettuato i vari rilievi tecnico-scientifici, insieme ai vigili del fuoco, intervenuti con il nucleo Saf. Interdetto l’ingresso ai visitatori, è sopraggiunto anche il pm di turno Valentina Magnini, che è salito fino al tetto dove è stata ritrovata la 24enne, ha svolto un sopralluogo di circa mezz’ora prendendo visione di quanto è accaduto. Terminate la varie operazioni, il corpo della giovane è stato rimosso e portato via da un mezzo delle onoranze funebri e sarà ora a disposizione dei magistrati per l’affidamento dell’esame autoptico, che dovrà escludere altre potenziali piste e confermare le prime ipotesi sulla causa della morte, avvalorate, secondo quanto filtra, da alcuni video estratti dalle telecamere di videosorveglianza.

Il dramma era cominciato martedì 28, quando i genitori hanno dato l’allarme non vedendo rincasare la figlia, che abitava da sola e lavorava alla biblioteca di Monteroni d’Arbia, dove avrebbe dovuto prendere servizio. Un’ora prima, la ragazza aveva chiamato la madre, chiedendole come fare in caso di ritardo al lavoro. È l’ultimo contatto avuto tra la giovane e i genitori, che avevano lanciato un accorato appello: “Qualunque sia la tua volontà, a noi va bene -avevano detto - facci sapere come stai; non ti chiediamo di fare ciò che magari in questo momento non hai voglia di fare, però comunicacelo”.
Mercoledì sono iniziate le ricerche a tappeto, con impegnati oltre 30 militari dell’Arma e 20 volontari della Protezione Civile, concentrate soprattutto nel centro storico di Siena, e in particolare sull’area di Piazza del Campo e della biblioteca comunale. In questa zona il suo cellulare – che ha squillato a vuoto fino a ieri mattina ed è stato rinvenuto nel deposito bagagli per accedere alla Torre – aveva agganciato le celle. Le vie della città, nonché locali, giardini, finanche i tombini, sono stati perlustrati a fondo, esaminando telecamere di sorveglianza e i registri di alberghi e B&B. Momenti di forte apprensione che hanno avuto una eco nazionale, tanto che il caso è stato affrontato a Chi l’ha visto. Infine, la svolta drammatica di ieri mattina: gli accertamenti dovranno definire i contorni della tragedia, si lavorerà infatti per ricostruire le ultime ore di vita di Miriam, accertando inoltre se in quei frangenti fosse stata sola o meno.
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