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Il patto

Fondazione Mps e Chiantibanca, un progetto per benessere e sviluppo

Una rete per potenziare il clima organizzativo e il benessere all’interno dell’azienda, riuscendo anche ad avere un impatto sul territorio

Vincenzo Battaglia

06 Novembre 2025, 09:03

Fmps e Chiantibanca

Fondazione Mps e Chiantibanca uniti per il welfare aziendale

Migliorare il clima organizzativo e il benessere all’interno dell’azienda, riuscendo anche ad avere un impatto sul territorio: è l’obiettivo di Welfare aziendale a filiera corta, il nuovo progetto realizzato con il contributo della Fondazione Mps, da imprese, parti sociali e fornitori di servizi. Una rete che punta a essere un motore per lo sviluppo del terzo settore e dell’economia sociale, che possono così trovare un nuovo mercato in cui veicolare i loro servizi.

“La Fondazione – afferma Carlo Rossi, presidente di Palazzo Sansedoni – crede molto nell’aspetto del welfare aziendale perché si parla del benessere delle persone e quindi ci interessa. È un’attività in cui si riesce a fare quello che più viene chiesto, cioè essere un soggetto aggregatore che fa rete. Questo è un risultato che, specialmente nell’ottica di creare benessere, diventa parte di una catena che ci sta molto a cuore”.

Il progetto ha avuto una partecipazione importante da parte di Chianti Mutua: “Ci aggreghiamo convintamente al progetto – afferma Luca Brogini, il vicepresidente – in quanto vogliamo far ricadere sul territorio le risorse che la banca mette a disposizione. Siamo 23mila soci e sul territorio eroghiamo ogni anno 1 milione di rimborsi e contributi vari. Speriamo che si sviluppi sempre di più”.

Dietro la realizzazione del progetto c’è stato un grande lavoro, che ha visto la collaborazione di diversi enti: “È un progetto che aggrega molti enti del terzo settore del territorio – afferma Martina Tombari, amministratrice di Walà –. C’è stato un anno di co-progettazione per la strutturazione di questa idea. Abbiamo poi fatto un lungo percorso di formazione sul welfare aziendale. L’idea ruota sulla capacità di risposta dei territori ai bisogni delle persone. La fornitura dei servizi di welfare deve essere a filiera corta, in modo da far ricadere la possibilità di spesa sul territorio stesso”.

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