Giovedì 13 Novembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Il caso

Non supera il "test del carrello", cassiere della Pam licenziato. Fabozzi, Cgil Siena: "Revocare provvedimento"

Allontanato lavoratore 62enne, sindacato in stato di agitazione: "atto disumano". "Fatale" un rossetto in un cartone della birra. Lunedì incontro con l'azienda

Claudio Coli

13 Novembre 2025, 05:25

Pam cassiere licenziato

Esplode il caso del cassiere Pam licenziato

Il test “del carrello” di un ispettore interno all’azienda di grande distribuzione Pam Panorama, che ha simulato il furto di alcuni prodotti per verificare la soglia di attenzione di un cassiere, ha portato a un licenziamento choc, come denunciato dalla Filcams Cgil di Siena.

È stato dichiarato lo stato di agitazione del personale della provincia. Protagonista suo malgrado un 62enne di Poggibonsi, impiegato nel supermercato senese del centro commerciale Porta Siena, che è stato licenziato per non aver superato “la prova” cui era stato sottoposto. I fatti sono avvenuti la scorsa settimana. Un provvedimento contro il quale si batterà adesso il sindacato, che definisce quanto accaduto “disumano”. Al 62enne, delegato sindacale, mancano cinque anni al raggiungimento della pensione.

“Il licenziamento – spiega Massimiliano Fabozzi di Filcams Cgil Siena – è giunto dopo il test del carrello. Un ispettore dell’azienda si finge un cliente, nasconde la merce e simula un furto”. Nello specifico, l’ispettore aziendale, una volta giunto alla cassa, racconta il sindacato, avrebbe avvertito il cassiere del test in atto, occultando alcuni cosmetici e piccoli prodotti, tra cui un rossetto, nei cartoni della birra, per saggiare la prontezza del dipendente.

“Già in precedenza l’uomo era stato sottoposto al test, ci viene da pensare che sia stato preso di mira: con quale criterio si sceglie le persone da testare?” si chiede Fabozzi. Che prosegue: “E’ un atto vessatorio – tuona il sindacalista – di controllo dei dipendenti e di eliminazione di quelli scomodi, una provocazione. Contestiamo questo metodo di controllo, anche solo avesse prodotto un semplice richiamo: i cassieri non sono poliziotti che possono perquisire i clienti - evidenzia - si trovano a lavorare in un contesto stressante. Quanto successo non può legittimare un licenziamento, siamo pronti ad avviare una vertenza pesante. C’è una questione anche sociale e umana”.

L’allontanamento del cassiere non è il solo caso che allerta le sigle sindacali, le quali verificheranno se anche in altri punti vendita sono occorse situazioni similari. “L’azienda ha intrapreso una strada punitiva” sottolinea Fabozzi “le lavoratrici e i lavoratori denunciano un clima interno sempre più teso, segnato da richiami frequenti e spesso pretestuosi – ha aggiunto- e da una gestione aziendale percepita come conflittuale e poco attenta al benessere di chi lavora”. Interpellata in merito a quanto accaduto, Pam Panorama fa sapere che al momento non intende rilasciare dichiarazioni.

“Lunedì a Poggibonsi – informa Fabozzi – incontreremo l’azienda, chiederemo con forza che venga revocato il licenziamento. Non è qualcosa di accettabile, la tensione sociale cresce, gli stipendi sono sempre più bassi, così è una barbarie”.
“Qualora persistessero queste pessime condizioni lavorative – conclude la Filcams Cgil- saranno definite altre iniziative di mobilitazione sindacale”.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie