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Il fatto

Condannato per atti persecutori, non accetta la sentenza e inveisce contro il giudice

Straniero di 32 anni dà in escandescenza contro Simone Spina, trattenuto dal legale e dal traduttore. L'avvocato: "Fatto increscioso, mai capitato in 34 anni di attività"

Claudio Coli

18 Novembre 2025, 08:02

Simone Spina

Il giudice di Siena, Simone Spina

Aveva perseguitato gli ex datori di lavoro richiedendo i documenti rimasti nell’appartamento che gli avevano procurato, ma che non era di loro proprietà: il Tribunale di Siena lo condanna a 8 mesi di pena, lui non accetta la sentenza e dà in escandescenza in aula contro il giudice, con gli agenti di Polizia Penitenziaria intervenuti per calmare la situazione.

Protagonista un 32enne straniero finito a processo per atti persecutori: per alcuni mesi aveva prestato servizio come aiuto cuoco in un’attività ristorativa nel comune di Sovicille, vivendo in una casa vicino al posto di lavoro. Una volta scaduto l’affitto, cambiata la serratura della porta di ingresso da parte della padrona di casa, non è riuscito a recuperare alcuni effetti personali rimasti al suo interno e andati perduti e così ha cominciato a recarsi con fare minaccioso presso i suoi ormai ex datori di lavoro per reclamarli, anche se loro non avevano contezza dell’accaduto.

Numerosi gli episodi denunciati dalle parti offese che hanno ricevuto varie minacce e intimidazioni arrivando a cambiare stile di vita per la paura di imbattersi nell’uomo, che minacciava di bruciare il ristorante e una volta, secondo quanto testimoniato, si sarebbe avvicinato con un pezzo di vetro in mano. Cinque gli episodi denunciati.

Dopo quasi tre ore di camera di consiglio, il giudice Spina, accogliendo gran parte delle richieste del difensore, ha decretato 8 mesi di condanna, con concessione delle attenuanti, e la sospensione della pena subordinata al completamento di un tot di ore di lavori di pubblica utilità, dal momento che la sospensione era stata concessa già in un precedente procedimento a suo carico.

Un verdetto non accettato dal ragazzo che ha iniziato a inveire contro il giudice e dare in escandescenza, trattenuto a fatica dal legale e dal traduttore, che hanno impedito che potesse avvicinarsi al giudicante, che lo invitava a calmarsi e ad accettare la sentenza ricevuta. Anche gli agenti della Polizia Penitenziaria si sono allertati invitandolo a tenere un comportamento consono mentre il 32enne se la prendeva anche con le persone presenti in aula. “Un fatto increscioso, non mi era mai capitato in 34 anni di attività forense” ha detto l’avvocato Alunni che si è scusato col giudice Spina per quanto accaduto.

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