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L'evento

Toscana e Sardegna, l'arte degli chef stellati si incontra a tavola a Castel Monastero

Successo per la seconda cena a quattro mani proposta dal resort a cinque stelle

Gennaro Groppa

23 Novembre 2025, 10:09

Chef Canella e D'Ambrosio

Gli chef Canella e D'Ambrosio


Le eccellenze di Toscana e Sardegna si sono incontrate e unite in una cena a quattro mani nella quale la qualità l’ha fatta da padrona. Nello splendido scenario di Castel Monastero, luogo iconico del territorio senese, tenuta del gruppo The Leading Hotels of the World, di proprietà della famiglia Marcegaglia, raffinato resort a cinque stelle che è stato teatro nel 2010 del matrimonio da favola dell’allora calciatore olandese dell’Inter Wesley Sneijder con la showgirl Yolanthe Cabau, si è tenuta una cena a quattro mani, preparata da chef di grido, tra i migliori attualmente presenti nello scenario culinario italiano. Due giganti della cucina: Davide Canella, executive chef del ristorante Contrada, a Castel Monastero, che ha ottenuto la stella Michelin, si è messo al lavoro in cucina insieme al collega Pasquale D’Ambrosio, che lavora al 7Pines Resort Sardinia, che si trova a Baja Sardinia, in provincia di Sassari.

È stata una cena che ha unito prelibatezze di terra a quelle di mare, pietanze raffinate e di qualità che sono state abbinate a ottimi vini italiani. La cena preparata da questi due grandi chef è stata pensata e vissuta come una sorta di viaggio nel gusto, e un viaggio, in questo caso tra le regioni italiane, è stato fatto rimanendo seduti a un tavolo e gustando ottimi vini realizzati in varie parti del Paese: dal Trentino Alto Adige all’Emilia Romagna, dalla Sardegna alla Toscana. La serata ha permesso di intrecciare mare e terra, profumi e consistenze in perfetto equilibrio tra creatività e identità. La tenuta ha accolto i visitatori in una serata autunnale, mostrando le bellezze paesaggistiche di un luogo da incanto situato proprio al confine della provincia senese.

Il benvenuto ai visitatori è stato dato con un Amuse Bouche, ottimo per stimolare l’appetito, a cui è seguito un piatto di Zucca, miso, limone. Straordinaria la presentazione, fantastico l’impiattamento di alta categoria e di grande livello. Il riccio che non ti aspetti, riccio di mare, è stata una prelibatezza per il palato. Uno dei piatti più raffinati e al contempo più saporiti della serata, da applausi a scena aperta. Riccio di mare, coralli, erbe d’acqua, finocchietto di mare, patata di gavoi.



Due primi, poi, per i commensali, e anche in questo caso terra e mare si sono incontrati con un gusto unico e speciale. È stato questo, infatti, il caso dei Bottoni di germano, persico, consommé, ai quali ha fatto seguito il Fusillone glassato al limone nero, acqua di cozze, caviale di spirulina.

I piatti sono stati spiegati e raccontati uno a uno, per permettere ai commensali di conoscere e capire l’idea che li ha generati. È una vera e propria esplosione di sapori, che proietta i presenti in una dimensione di altissima cucina. Due anche i secondi, pensati da Davide Canella e da Pasquale D’Ambrosio: prima la Spigola “maritata” e a seguire il Piccione in cera d’api, cavolfiore, kumquat, vale a dire una delle specialità della casa.

La chiusura della straordinaria cena è con un ampio spazio dedicato ai dolci: Sorbetto ai cachi, mela verde, lime; Tatin di pera; Frolla alla vaniglia, tatin di pere williams, namelaka alla vaniglia affumicata, cialda di pere, panna semi montata; e ancora, a chiudere, Piccola pasticceria.

Siamo riusciti a fare un menu con il quale abbiamo voluto valorizzare i prodotti del territorio, e stagionali - sono le parole dello chef Davide Canella. - È stata a mio avviso una serata molto interessante, con ottimi vini che hanno permesso di esaltare ancor più le nostre creazioni. Questo è un grande momento per Castel Monastero, abbiamo ottenuto la Stella Michelin. L’obiettivo è portare avanti le nostre idee e la nostra filosofia”.

In questa cena ognuno ha cercato di raccontare il territorio nel quale vive - è il commento dello chef Pasquale D’Ambrosio. - Quando si parla di territori si parla di uomini, di storia, di prodotti, e questa cena è stata una perfetta occasione per dare vita a un connubio. Ci siamo trovati e incontrati”.

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